Caro Sergio, a fronte dei comunicati che ci tocca leggere su Elbareport (e che a te tocca pubblicare) ci vorrebbe l'intervento di Nanni Moretti ("le parole sono importanti"). Partirei da quello di Giovanni Frangioni, scritto in un limpido burocratese, da cui si evince solo che ESA bussa a denari (sai che novità). Parafrasando il resto, che parla ottimisticamente di "imperfezioni del sistema del ciclo dei rifiuti all'Elba", quando Garufo descriveva una situazione "drammatica", scriverei: Ci sono tre cose fondamentali per cominciare a invertire il collasso del ciclo dei rifuti all'Elba: 1. ESA spieghi ai cittadini a quanto ammonta il deficit, chiarendo come si è arrivati ad un tale dissesto finanziario e quanto ha inciso il contenzioso con la DANECO (voglio vedere se sono più ostinati loro a nascondersi o io a chiedere). 2. ESA e il sindaco Peria, che si era assunto ogni responsabilità sulla questione rifiuti, per quanto riportato dal "famoso" incontro con la cittadinanza dell'ottobre 2004, spieghino perché non si riesce a far partire una raccolta differenziata degna di questo nome all'Elba. 3. Se non sono in grado di spiegare queste cosette semplici semplici, Frangioni e C. se ne vadano a casa, e il sindaco Peria faccia un pubblico mea culpa, visto che ha glorificato l'operato dell'amministrazione dopo il primo anno di governo (non si era accorto che sui rifiuti qualcosa non funzionava?). Il "latinorum" da tecnici dell'amministrazione è una presa in giro della gente. Ho visto fare la stessa cosa dai ministri dei peggiori governi africani (per ultimo, il Ciad, sul tema, molto tecnico e complesso: dove sono finiti i soldi del petrolio?). Un'ultima considerazione: vedere come votano i miei conterranei mi ha depresso, anche se mi ha permesso di capire meglio la situazione all'isola. Per la maggioranza degli elbani, la promessa di pagare un po' meno tasse vale il voto a galantuomini come Dell'Utri e Previti, Mancuso e Cuffaro. E vorrebbero pure passare da bravi cattolici. Che pena.
cassonetto a Portoferraio