Notizia non letta su giornali e non vista sui telegiornali del 13/14 aprile 2006: “Una fuga di plutonio e uranio radioattivi è avvenuta nella centrale di Aomori, dove i nipponici sperimentano il combustibile per una bomba atomica. I tecnici escludono pericolo per uomini o cose” (www.lanuovaecologia.it); notizia su tutti i giornali e i telegiornali da mesi: “Le nuove dichiarazioni di fuoco (del presidente iraniano Ahmadinejad n.d.r.) vengono dopo la visita del direttore generale dell’Agenzia atomica delle Nazioni Unite, Mohammed El Baradei, in Iran proprio per tentare una mediazione per bloccare i programmi di arricchimento di uranio negli impianti, per ora civili, iraniani. Il mese scorso il Consiglio di sicurezza aveva chiesto all'Iran di sospendere i suoi programmi di arricchimento dell'uranio entro il 28 aprile, una richiesta che Teheran ha ripetutamente preannunciato di non voler seguire. Della crisi nucleare iraniana si parlerà la settimana prossima a Mosca nella riunione preparatoria del Vertice del G8 (i sette paesi più industrializzati e la Russia). Un primo summit dopo la missione di El Baradei da cui potrebbe uscire una prima presa di posizione nei confronti dell’Iran. In America si teme che i venti che spirano dal Golfo Persico stiano portando in effetti una tempesta, ma una tempesta di guerra molto più grave di quella che sta ancora insanguinando l’Iraq”. (www.unita.it). Dunque, ci sono due paesi che stanno preparando la bomba atomica, il Giappone sicuramente, l’Iran probabilmente; il Giappone è quello stato che si alleò con nazisti e fascisti e sottomise mezza Asia, inventò i kamikaze suicidi - esempio per i kamikaze musulmani odierni - e fu costretto alla resa, ma guarda un po’ il caso, dalle due bombe atomiche americane lanciate su Hiroshima e Nagasaki, che costituiscono ancora oggi il più disumano, terribile e definitivo atto di guerra contro un popolo. Poi il Giappone rese un tabù la guerra, diventò un paese pacifista, almeno fino a qualche anno fa, quando un nuovo governo di centro-destra ha rilanciato il nazionalismo, mandato soldati in Iraq, esaltato l’occupazione della Cina e onorato i militari che nella seconda guerra mondiale si macchiarono di crimini orrendi, di stragi e campi di concentramento, sterminio e tortura simili a quelli dei fascisti e dei nazisti. Dunque un paese così, una potenza economica che si riarma e fabbrica atomiche, dovrebbe preoccuparci non poco, invece preoccupa solo i cinesi che non è mai bene far incazzare, visto quanti sono e il pessimo governo dittatoriale che hanno. Dall’altra parte c’è l’Iran, altro pessimo governo retto da un regime di destra religiosa - come se da noi governassero ancora Pera, Ferrara e Ruini, insomma un governo teocon e integralista come quello di Bush in America, ma non con quei contrappesi democratici - e che ha per presidente uno spostato, ma eletto dal popolo, che nega l’olocausto degli ebrei e vorrebbe cancellare Israele, proprio come alcuni alleati elettorali di Berlusconi tipo Forza Nuova e fiamme tricolori varie. Questo paese - dove la sinistra è fuorilegge - ha fatto una rivoluzione contro uno Scià armato dagli americani in funzione anticomunista e antiaraba - e che per questo stava anche preparando una bomba atomica che allora era gradita agli americani - e subito dopo fu invaso dall’Iraq di Saddam Hussein, la guerra durò 10 anni e costò due milioni di morti, un conflitto stimolato, finanziato e armato da americani, inglesi, francesi, tedeschi, Italiani per contenere l’integralismo islamico sciita, quello stesso integralismo religioso - e con un partito che si chiama come quello degli Ayatollah iraniani: Supremo Consiglio della Rivoluzione Islamica - che ha vinto le recenti elezioni in Iraq che al telegiornale ci hanno venduto come una svolta democratica. Insomma, per farla breve, l’Iran ora vuole fare una centrale nucleare che, come tutte le centrali nucleari civili, servirà anche a produrre materiale arricchito per fabbricare bombe atomiche. Cioè: l’Iran vuol fare esattamente quel che sta facendo il Giappone senza che nessuno se ne occupi. Ma l’Iran non può - e speriamo che non possa - farlo, perché è considerato un paese pericoloso per gli USA, Israele e il santo petrolio, è una dittatura islamica. Però quella stessa energia atomica - quella di Cernobyl, do you remember? - la rivorrebbero in Italia anche Berlusconi, Fini e Casini, la producono decine di paesi nel modo a “scopi pacifici”, compresi tutti quelli che sono membri permanenti del consiglio di sicurezza dell’ONU - USA, Cina, Francia, Gran Bretagna, Russia - e quasi tutto il G8, mentre le bombe atomiche sono già in possesso di mezzo mondo, dall’affamata Corea del Nord, ad Israele, da 4 paesi dell’ex Unione Sovietica agli Stati Uniti. Con tutte le bombe atomiche che ci sono nel mondo potremmo distruggere 5 pianeti come la Terra! E senza bisogno che l’Iran si faccia la sua bombetta aggiuntiva. D’altronde, con questa scusa delle armi di distruzione di massa, abbiamo già portato la guerra, e poi la guerra civile, in Iraq ed è normale che il dottor Stranamore Bush riprovi a fare l’esperimento non riuscito in un posto ancora più pericoloso, l’Iran: è lì accanto e basta cambiare la lettera finale del paese da invadere e il risultato della nuova guerra americana in preparazione sarà anche peggiore. Addirittura la simpatica Condoleeza Rice pensa di impedire la costruzione della bomba atomica iraniana sganciando una bella bomba atomica sull’Iran, tanto per smaltire il surplus! Chiodo scaccia chiodo. Questa roba del nucleare, della democrazia e della bomba non regge: ci sono altre dittature islamiche che hanno le bombe atomiche: il Pakistan e il Kazakhstan, vicini dell’Iran, eppure nessuno ha mandato gli ispettori dell’ONU e minacciato la guerra; ci sono stati che hanno appoggiato il terrorismo e dittature che hanno le centrali nucleari e la bomba atomica: di nuovo il Pakistan che mise i talebani al potere in Afghanistan e finanzia i terroristi anti-indiani nel Kashmir, l’India che lo ripaga con la stessa moneta, la Corea del Nord e la Bielorussia, l’ultima dittatura d’Europa; ci sono stati in guerra o pronti alla guerra che hanno le centrali nucleari e la bomba atomica: gli Stati Uniti d’America, la Gran Bretagna, la Francia, Israele, la Russia, l’India, il Pakistan … E allora perché ce la prendiamo solo con l’Iran? Perché solo l’Iran non può fare quello che gli USA e gli altri paesi hanno già fatto ed avere quell’energia atomica che la destra economica mondiale e italiana ci sta vendendo come l’uscita miracolosa dal petrolio? Perché mentre l’occidente e la Russia stanno vendendo tecnologia nucleare a dittature come la Cina e il poverissimo Pakistan (e la Cina e il Pakistan a loro volta alla Corea del Nord), Theran non può farsi la sua centrale atomica? Perché altrimenti fabbrica la bomba? Quale, quella che i paesi indignati dell’atomica iraniana hanno già da 60 anni? Oppure quella che stanno preparando da anni, e senza che nessuno dica nulla, paesi come Taiwan, Corea del Sud, Indonesia, Egitto, Sudafrica, Brasile e Argentina? Nessuno dice la cosa più ovvia: chi ha una centrale atomica può fabbricare anche la bomba, il nucleare “civile” è una pericolosa e costosa panzana, produce materiale per bombe che potrebbero scatenare la fine del mondo e scorie radioattive che avveleneranno il pianeta per migliaia di anni. Forse sarebbe bene dire agli iraniani di non farlo e dare l’esempio, cominciando a smantellare quello che abbiamo, comprese le decine di bombe atomiche stivate nelle basi militari americane in Italia.
Mappa atomiche