Venerdì sera al ristorante la Vecchia Trebbia di Lacona ha avuto luogo una riunione nel corso della quale si è sviluppata una interessante discussione sulle prospettive politiche della sinistra isolana. L'iniziativa promossa dai Verdi dell'Arcipelago Toscano e dal Partito dei Comunisti Italiani muoveva dall'analisi di un voto politico che per i partecipanti aveva due distinte facce: il non esaltante risultato complessivo del centrosinistra all'Elba ed il buon successo del piccolo "cartello" rosso verde che ha raccolto al Senato un ottimo 4% con il voto dei giocvani che alla Camera ha ulteriormente premiato Verdi e Comunisti Italiani facendoli complessivamente salire al 4,2%. L'analisi si è sviluppata anche tenendo conto dei lavori in atto per la costituzione del Partito Democratico che si collaca naturalmente nella parte più centrista dello schieramento dell'Unione. Generalmente diffusa è risultata la convinzione della necessità della creazione (soprattutto muovendo dal basso) di un'altra aggregazione di forze all'interno dell'Unione, nella quale possano più agevolmente riconoscersi le coscienze della sinistra isolana In tal senso è stata giudicata interessante la similare esperienza che si sta conducendo in Versilia che ricalibrata sullo specifico elbano potrebbe produrre strumenti politici ad alta operatività. Non si tratterebbe di creare un nuovo partito quanto (al momento) promuovere la realizzazione di una sorta di "casa comune della sinistra elbana" in grado di elaborare linee condivise su alcuni delimitati ma decisivi fronti politico-amministrativi (uso e salvaguardia del territorio, questione legalità, servizi, politiche del lavoro ed interventi sul sociale, semplificazione istituzionale) per una condivisa "piattaforma della sinistra". Un tale processo virtuoso, a parere degli intervenuti nella discussione, potrebbe risultare assai utile anche per un rafforzamento interno dell'Unione come locale "fabbrica di idee" in vista dei prossimi turni elettorali amministrativi e come sponda per una "domanda di politica" che pare (finalmente) delinearsi nelle nuove generazioni elbane. Ne potrebbe infatti emergere un soggetto il quale, oltre che sull'impegno della sinistra "strutturata" (Rifondazione, Comunisti Italiani, Verdi) favorirebbe il rientro in politica praticata del non irrilevante numero di anime della sinistra DS che, uscendo dalla Quercia o rimanendovici criticamente, non condividono l'orientamento verso la costituzione del Partito Democratico. La nuova sinistra elbana che potrebbe nascere su questi presupposti, (indirizzata ad iniziative concrete e senza le "ingessature" connaturate con i tradizionali partiti) potrebbe sviluppare attrazione verso una serie di singole "energie umane" che si riconoscono genericamente nella sinistra e che sono diffuse sul territorio, ma che nonostante la loro cifra culturale e professionale, non hanno trovato occasioni di impegno. Quanto discusso nella riunione laconese potrebbe in sintesi rappresentare il primo passo di una davvero diversa via per la sinistra isolana, seguiremo con molto interesse (se ci saranno) i passi successivi.
Lacona e laconella