Torna indietro

Il ritorno, virtuale, di Enrico Graziani

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : sabato, 15 aprile 2006

Amato e odiato, discusso e difeso, con un grafico della sua fortuna politica che dalle stelle è spronfondato sottoterra, Enrico Graziani dopo la revoca degli arresti domiciliari, ha scelto di non apparire, ma anche di non scomparire del tutto. Si è autosospeso dal consiglio comunale, mentre i suoi avversari chiedevano le sue dimissioni. Non ha rilasciato dichiarazioni alla stampa, e ha ripreso la sua professione di medico. Ma ecco che, colui che era considerato il vero burattinaio di Campo nell'Elba, riappare in rete con un blog. Una vera apologia personale dove si sostiene la tesi di un complotto politico ordito dai suoi avversari. Questo il testo del blog (graziani.splinder.com), che in futuro potrebbe contenere anche stralci di documentazione giudiziaria legati alle indagini che lo riguardano. Premessa Da dodici anni impegnato variamente nell’Amministrazione del Comune di Campo nell’Elba, sono stato oggetto di denunce, di procedimenti giudiziari, anche della restrizione della libertà personale per motivi cautelari. Ora sono iniziati i procedimenti giudiziari, dei quali attendo fiducioso gli esiti. Ma gli eventi che hanno prodotto questa situazione non mi permettono di stare sereno. Al di là dell’esito processuale, che interviene in una realtà esterna a quella in cui vivo e opero, ho paura che chi ha cercato (in parte riuscendoci) di demolire la mia immagine e la mia vita privata e pubblica possa continuare a trovare pretesti per trarmi ancora in mezzo e creare danni irreparabili alla mia persona, ai miei congiunti, ai miei collaboratori, a coloro che hanno condiviso e condividono il mio impegno politico. Ritirarmi ora e cercare la mia personale tranquillità mi sembrerebbe come pagare il “pizzo” alla Mafia, e avrebbe lo stesso risultato: di continuare a essere ricattabile e di non trovare nessuna tranquillità. Per questo ho deciso di “pubblicare” tutti gli atti ufficiali delle vicende che mi riguardano (ovviamente a processi conclusi), perché ognuno possa esaminare i fatti e comprendere come si è giunti alla situazione presente. Ma soprattutto perché in futuro, quando si dovesse verificare per me qualche altro “incidente”, questa memoria pubblica provveda a collocarlo in una prospettiva di lungo periodo manifestandone la pretestuosa scontatezza. Perché si può sbagliare in buona fede; ma chi agisce in mala fede per interessi, per rancore, per invidia, per frustrazione compie violenza personale, e qualcuno dovrà ben chiedergliene conto impedendogli di coglierne il frutto. Enrico Graziani LA MIA STORIA Sono Enrico Graziani, ho 62 anni, e da trentuno vivo a Marina di Campo, all’isola d’Elba, dove faccio il medico condotto. Mi sono da sempre occupato di politica, e ho cercato di porre il mio impegno a servizio della realtà nella quale opero, e che conosco profondamente. La mia biografia non ha importanza per ciò che qui interessa, almeno fino al 1994, quando con alcuni amici decisi di promuovere una lista che partecipasse alle elezioni amministrative in opposizione al sindaco uscente, che in ruoli diversi e progressivamente rilevanti aveva governato per oltre un ventennio. La lista vinse; io non ero candidato, ma partecipai attivamente alla campagna elettorale; e la nuova amministrazione sconvolse assetti di potere consolidatissimi. Il Sindaco mi delegò alla presidenza della Commissione edilizia, incarico delicato in una realtà territoriale governata ancora da un piano di fabbricazione che datava dal 1974. Da quel momento data l’attenzione, per così dire, rivolta alla mia persona e al mio operato da parte di esponenti della nuova opposizione, non però nei luoghi deputati della dialettica politica, ma in quelli assai meno rassicuranti della chiacchiera da bar, fatta di “si dice”, “ho saputo”, “mi hanno riferito”, “lo sanno tutti”. Nelle successive elezioni amministrative la maggioranza uscente venne riconfermata, sia pure con un nuovo sindaco, che decise di affidarmi la delega “esterna” per Lavori pubblici, Urbanistica e Ambiente. La sconfitta elettorale inasprì ulteriormente gli attacchi degli oppositori, che si concentrarono sulla persona del Sindaco e sulla mia, concretizzandosi in una serie continua di esposti e denunce formali, e di informali promesse “a mandarli in galera”. Gli esponenti locali dell’opposizione si rivolgevano ai rappresentanti dei loro partiti a livello provinciale, regionale, nazionale, che rilanciavano all’esterno voci, denunce e promesse. Naturalmente attorno a queste si coagulavano componenti minoritarie della società campese, anche di appartenenza ideologica molto variata e con motivazioni talvolta diversissime, spesso composte da non residenti che frequentano Marina di Campo da decenni, e che ravvisavano nelle scelte dell’Amministrazione –di per sé sicuramente suscettibili di valutazioni differenti– politiche del territorio non conformi ai propri desideri, e non esitavano a utilizzare le proprie relazioni per fare intervenire la stampa nazionale a stigmatizzare l’Amministrazione sovente per azioni non solo mai compiute ma neanche progettate. Il gruppo legato alle precedenti amministrazioni trovava così preziosi alleati nel tentativo di riprendere il controllo dell’Amministrazione municipale sollecitando crisi e nuove elezioni. A questo periodo datano i primi rilevanti attacchi all’Amministrazione e segnatamente al mio assessorato e ai miei collaboratori, attacchi portati davanti alla magistratura per opera di singoli o di gruppi di cittadini, sostenuti dai partiti di opposizione da un lato, e da qualche esponente dei movimenti dall’altro. In una violenta escalation il fuoco di fila delle denunce e degli interventi da esse prodotti hanno condotto ai provvedimenti nei miei confronti, culminati con l’arresto e un lunghissimo e dolorosissimo periodo di restrizione della libertà, nel corso del quale immediatamente si è scatenata la pretestuosa richiesta di dimissioni non solo mie, come poteva essere ovvio, ma del Sindaco, dell’intera Giunta, di tutto il Consiglio Comunale. Ora sono iniziati i processi. Ne attendo gli esiti, fiducioso nell'operato della Magistratura.


Enrico Graziani testina

Enrico Graziani testina