"Egregio sindaco - scrive Legambiente dell'Arcipelago Toscano a Roberto Peria - l’8 marzo l'Associazione Amici del Mare di Portoferraio ha inviato una lettera raccomanadata a Legambiente che ci è purtroppo, per un disguido postale, non ci è mai arrivata e solo in questi giorni ci è stata recapitata via e-mail (che si allega), la segnalazione, inviata altre che alla S.V. ad altre Istituzioni e Forze dell’Ordine. Il Presidente del l'Associazione Amici del Mare assicura che a tutt'oggi, dopo oltre un mese dall’invio della segnalazione, nessuno ha accennato una risposta né è stato messo in atto alcun intervento per porre fine ad un inquinamento da liquami fognari massiccio e ricorrente. La lettera si riferisce infatti ad un problema più volte segnalato da Legambiente alla Sua ed alle precedenti Amministrazioni Comunali di Portoferraio: il Fosso della Concia, nel quale si immettono diversi piccoli corsi d’acqua, proveniente dalla zona Albereto e Val di Denari, riversa spesso a mare nello specchio acqueo delle Antiche Saline una cospicua quantità di liquami e scarichi fognari maleodoranti. Questa associazione ha fatto più volte presente, con gli stessi argomenti contenuti nella segnalazione degli Amici del Mare, la situazione di inquinamento aggravata dal fatto che l’area è molto frequentata da diportisti e a ridosso di una zona dove insistono attività economiche e chiesto interventi per impedire l’afflusso periodico dei liquami a mare. LEGAMBIENTE si permette quindi di sollecitare la S.V. ad intervenire affinché siano posti in essere tutti gli interventi necessari a far cessare l’inquinamento dello specchio acqueo dell’Antiche Saline e del corso d’acqua che li sfocia. Uno specchio di mare inquinato Il sottoscritto Fantozzi Santi nella sua qualità di Presidente dell’Associazione “Amici del Mare”sita in Portoferraio via Altiforni, concessionaria di una banchina per l’ormeggio delle barche dei soci, nello specchio acqueo delle Antiche Saline; si trova costretto a far rilevare alle Istituzioni in indirizzo, che il fosso proveniente dalla zona Albereto e Val di Denari che sfocia nel lato sud della banchina, riversa nella piccola rada una notevole quantità di scarichi fognari , e questo avviene con una certa frequenza. La situazione ci appare grave sotto l’aspetto sanitario, ambientale e turistico. Tale zona è frequentata oltre che dai nostri soci, un centinaio, anche dal personale di due cantieri e da tutti coloro che tengono le barche ormeggiate in quella zona. Quasi sicuramente durante le manovre di ormeggio, vengono a contatto con l’acqua che, nei casi degli sversamenti è lurida, di colore marrone e sicuramente con il rischio di contrarre malattie, forse anche pericolose. Nella zona dove il fosso si getta nella piccola darsena, sorge un boschetto di canne ove spesso uccelli acquatici trovano riparo e sicuramente questo degrado non favorirà la sosta di detti animali. Nelle occasioni di questi sversamenti, tutta l’area viene impregnata da aria maleodorante con il caratteristico “odore” di fogna ed il mare assume una colorazione scura con particelle in sospensione che lo rendono torbido e facilmente fanno dedurre la loro provenienza. Essendo la zona frequentata oltre che dai residenti, anche da turisti che si servono dei Cantieri Navali vicini, certamente a questi diamo un’immagine pessima della cura che abbiamo del nostro territorio. Dal fosso prima citato, oltre al continuo sversamento di acqua sedimentosa dei liquami, giunge anche fango trasportato dall’acqua delle forti precipitazioni, e questo provoca una diminuzione del fondo dello specchio acqueo, rendendo sempre più complicato il transito delle barche che non riescono ad arrivare alla banchina per ormeggiare. Periodicamente si rende necessario un dragaggio del fondo per i motivi suesposti, e questo a totale carico dei Soci. Il fatto che questi fanghi siano inquinati ci arreca anche altre difficoltà. Sarebbe auspicabile che fossero presi provvedimenti da parte delle Autorità competenti per ovviare ai gravi inconvenienti esposti. Magari la costruzione di una vasca di decantazione prima che il fosso sfoci in mare, che opportunamente svuotata periodicamente, potrebbe ridurre drasticamente il fenomeno del riempimento della darsena. Anche in data 14 febbraio u.s. siamo stati costretti a richiedere l’intervento dei Vigili Urbani che con personale dell’U.T. del Comune di Portoferraio hanno constatato un altro sversamento di liquami. Certi che comprenderete la preoccupazione del sottoscritto, come Presidente e come cittadino, chiedo che Ognuno per la propria competenza, si attivi per individuare i soggetti che provocano tali sversamenti e si provveda affinché tali spiacevoli e pericolosi fenomeni cessino definitivamente. Il presidente Santi Fantozzi
antiche saline fosso inquinamento