Premessa terrorismo: faccio saltare un traghetto senza azione suicida, imbarco l’auto imbottita di benzina e bombole di gas da campeggio con un timer e scendo a Piombino. Premessa turistica: l’Elba è bellissima, ricca di storia e bellezze naturali e mille motivazioni per venirci sempre o una volta sola anche a ottobre… basta promuoverle! Etruschi, romani, pisani, pirati saraceni, Borboni, inglesi, francesi, tedeschi, Napoleone (ancora di nuovo tedeschi e le truppe coloniali francesi) che hanno lasciato chiese, torri, castelli, miniere, cave di granito e un’intera città fortificata! Qualcosa da dire o far vedere ci sarebbe! Vela, subacquea, trekking, windsurf, surf da onda, mountain bike, bici da strada, podismo, equitazione, golf, arrampicata sportiva… qualcosa da fare si troverebbe! Fiori, piante, boschi, spiagge, golfi, montagne e la fauna che popola i cieli, la terra e il mare. Basta comunicare coerentemente e con costanza ciò che c’è (tantissimo e tutto unico perché in una piccola isola) Se le barriere siano necessarie non lo sappiamo ancora, sono certamente bruttine, sappiamo invece che qualsiasi ostacolo, fisico od organizzativo, alla promozione dell’isola o di parti di essa ha sempre la strada spianata dalle mille complicate competenze amministrative da oltre canale sino al più piccolo municipio elbano. Siamo un’isola di pigri imprenditori autoriferiti e di amministratori solerti spesso a prendere le decisioni meno opportune, tra i 160 amministratori locali si contano sulle dita di una mano gli assessori al turismo o al commercio competenti, che all’Elba dovrebbero essere ben 16 (8+8=16). Ha ragione Vitturi, basta informarsi, oggi è facile con internet. Si devono dare informazioni turistiche ai media, nelle fiere e al turista sull’isola che è il nostro consumatore finale. Si deve costruire anche una consapevolezza di quello che abbiamo da offrire. Non solo un letto, una pizza o una maglietta delle singole attività. In piene polemiche sul Parco Sì Parco No nel 1994 telefonai all’ufficio commercio del Comune di Pescasseroli e chiesi quanti alberghi e campeggi ci fossero nel centro più importante del Parco d’Abruzzo. Per una popolazione di 5.000 abitanti c’erano 20 alberghi, 3 campeggi grandi come interi campi da calcio. Decine di ristoranti e ben 3 gioiellerie! A Pescasseroli c’erano le stesse strutture ricettive e commerciali di Campo nell’Elba (a parità di popolazione) Allora sciolsi ogni dubbio sull’istituzione di un Parco all’Elba… che purtroppo si è comportato poi come qualsiasi ente locale elbano, pigro e poco incisivo nella promozione e valorizzazione del territorio. Con il mio negozio un po’ sportivo continuo a dare informazioni sugli sport outdoor ai turisti italiani ed europei; l’anno scorso ho speso tempo e mio denaro per promuovere la diffusione di un calendario di tutte le gare elbane tra cui l’unica gara di Triathlon distanza IronMan italiana a cui hanno partecipato 4 australiani! (in Francia e Austria vi partecipano anche 4.000 atleti che per la durezza della gara pernottano con la famiglia almeno 3/4 notti per studiare il percorso e riposare nel dopo gara). Credete che l’Apt, il Parco o un solo assessore al turismo abbia fatto qualcosa del genere quest’anno? Niente. Eppure in Europa ci sarebbero milioni di sportivi pronti a muoversi… basta dire ai loro giornali sportivi che qui facciamo tanto sport. Nessuno glielo dice… pochi vengono e per caso. Abbiamo anche un tesoro di centinaia di km di strade e sentieri non organizzato, segnalato, mantenuto e promosso Siamo dei coglioni, ma non per le ragioni del Cavaliere! Le barriere sono solo un argomento futile di discussione. Sono sbagliate, sono però criticate perché così visibili ed evidenti. Ci si accalorasse così per quello che non c’è: l’inesistenza di una comunicazione coerente e continuativa per l’Elba sarebbe meglio. Stiamo raschiando il fondo del barile, ancora un paio d’anni di onda lunga del turismo del fine secolo e poi? Poi ciccia. Saluti
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