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Emilio Brogi nominato commissario al Parco; dissentono ambientalisti e verdi

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 13 aprile 2006

Emilio Brogi ex-insegnante, storico esponente del Movimento Sociale e successivamente di A.N. in Provincia di Livorno, capo della segreteria del Ministro dell'Ambiente Altero Matteoli, è stato nominato come nuovo commissario straordinario del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano. La durata dell'Incarico conferito ad Emilio Brogi (il cui nome fu reso noto alle cronache in occasione del volo dell'elicottero con degli imprenditori su Pianosa contestato dai Carabinieri) è stata fissata in 60 giorni. "Il Ministro dell'Ambiente, Altero Matteoli - si legge in una nota ANSA che fa riferimento ad un comunicato ministeriale - ha firmato oggi il decreto di nomina per garantire la necessaria continuità dell'azione amministrativa, dopo che la Corte Costituzionale aveva sospeso con un'ordinanza il decreto di nomina del precedente commissario Ruggero Barbetti" Matteoli insomma anche se si avvia al disarmo ministeriale non muta la sua linea di contrapposizione alla Regione, dopo aver reiterato la nomina all'amico Ruggero Barbetti come commissario, per eludere le indicazioni della Regione che non lo prevedevano tra i candidati alla Presidenza, esce di scena sostituendolo con un suo fedelissimo. Tutto ciò con buona pace di chi (a partire dagli ambientalisti) sollecitava un commissariamento tecnico che potesse andare avanti senza soluzione di continuità fin quando il nuovo ministro dell'ambiente fosse stato in grado di nominare (finalmente di concerto con la Regione) un nuovo Presidente ed un nuovo Consiglio Direttivo. E infatti è la maggiore delle associazioni ambientaliste, Legambiente, a formulare il primo ufficiale commento, assolutamente negativo: "E' una decisione - scrivono i responsabili del Cigno Verde - nel segno di una continuità non gestionale, ma politica. Brogi, più di Barbetti, è semplicemente un collaboratore politico di Matteoli fin dai tempi della comune militanza del MSI livornese. Chiedevamo un commissario "tecnico" e capace che accompagnasse il parco fino alla nomina del nuovo Presidente, ci hanno mandato un politico di destra per dare un ulteriore schiaffo istituzionale alla regione Toscana e al nuovo governo di centrosinistra. L'unica attività per la quale Brogi è fino ad oggi noto nel parco nazionale dell'Arcipelago - va a concludere Legambiente - è il suo soggiorno a Pianosa con sorvolo di elicottero non autorizzabile di qualche anno fa. In tutto questo, ancora una volta, si sacrifica allo scontro politico l’interesse del Parco e dell’Arcipelago". Una secca critica all'ormai uscente ministro dell'Ambiente giunge dal massimo responsabile nazionale dei Verdi, l'On. Alfonso Pecoraro Scanio: "La nomina di Emilio Brogi a commissario del Parco Nazionale dell'arcipelago Toscano - dichiara l'esponente verde - è un colpo di mano. E' molto grave che Matteoli abbia nominato commissario del parco il capo della sua segreteria. Si tratta di una decisione scandalosa. La Casa delle Libertà si limiti a gestire l'ordinaria amministrazione prima dell'insediamento del nuovo governo e non approfitti di questi giorni per dare l'assalto alla diligenza". Il pensiero dei Verdi sulla vicenda è completato da un'altra breve nota emessa dalla sezione dell'Arcipelago: "Dopo la terza bocciatura di Barbetti da parte della Consulta - si legge nelò comunicato - Matteoli dimostra ancora una volta come la Corte Costituzionale sia per lui un fastidio e che il suo stile non è cambiato affatto, rimanendo quello di occupare politicamente le Istituzioni in barba all' interesse dei territori e dei suoi abitanti. Una delle maggiori risorse per lo sviluppo economico e sociale dell' Elba qual'è il Parco Nazionale, si meritava in questa fase almeno un tecnico ministeriale che traghettasse con competenza questo Ente verso il prossimo Presidente". Ma è facile prevedere che il coro dei dissenzienti si infoltirà nelle prossime ore, molti leggeranno la nomina del fedelissimo quale ultima sentinella del fortilizio che si sta per abbandonare, come l'estrema ed inopportuna provocazione governativa di una compagine che, anche in questa vicenda, ha dimostrato di non sapere perdere.


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