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No al dissalatore ma captiamo l'acqua che si scarica a mare

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 10 aprile 2003

Vorrei commentare quanto ha scritto su Elbareport del 07-04-2003 il portavoce dei Verdi Carlo Rizzoli riguardo l’alimentazione idropotabile dell’Isola d’Elba. Sono pienamente daccordo sull’opportunità che sia il Gestore Unico ad assumere, assieme agli altri, anche il servizio idrico elbano. Avrei invece ampie riserve da fare circa gli annunciati buoni risultati che si sarebbero ottenuti grazie ai lavori recentemente fatti ai pozzi dell’Isola. In questo settore, cantare vittoria in periodi come quello attuale caratterizzato da continue ed abbondanti piogge è completamente fuori luogo. Basta andare in giro per l’Elba per vedere grondare acqua da tutte le parti e, in tale situazione, ogni considerazione simile è fasulla. Un valido giudizio sui pozzi lo si deve dare durante un periodo estivo particolarmente siccitoso. In tale evenienza le falde, non piu’ alimentate dalle piogge, subiscono degli abbassamenti di livello così marcati da provocare il richiamo dell’acqua marina.Si deve allora amaramente constatare come molti dei pozzi elbani (ed anche della Val di Cornia ) possano dare solo acqua salmastra inutilizzabile ai fini potabili con conseguenze che si possono facilmente immaginare per il rifornimento idrico. Per quanto riguarda il dissalatore di Marciana Marina io lo ritengo una scelta sbagliata in quanto il costo a mc di acqua prodotta potrà anche essere ben maggiore di quello esposto nell’articolo. Infatti. i costi che sono noti si riferiscono ad un funzionamento continuo dei desalinizzatori per 365 giorni all’anno. Nessuno può invece dire quanto verrà a costare ogni mc d’acqua prodotta dall’impianto che si pensa di installare a Marciana Marina in quanto dipende anche, in tal caso, dalle spese, non quantificabili, richieste per la manutenzione di un impianto destinato a restare fermo per dieci o undici mesi all’anno e dall’ammortamento di un macchinario tanto costoso su una produzione d’acqua limitata ad un periodo che non si sa quanto sia breve. Infine la necessità di eliminare le perdite delle reti acquedottistiche elbane cui fa cenno l’articolo di Rizzoli. Nessuno mette in dubbio l’opportunità di provvedere al risanamento delle condotte colabrodo di cui sono attualmente costituiti gli acquedotti. Non si creda però che sia sufficiente la loro riparazione o sostituzione per eliminare quel 40-50% di perdita occulta attualmente riscontrabile. Se, oltre a migliorare le condotte di rete, non si cambierà radicalmente il sistema di distribuzione dell’acqua nell’intera isola rendendo possibile la regolazione intelligente della pressione di funzionamento, non si otterranno risultati di rilievo e le perdite, dopo essere state eliminate, non mancheranno inevitabilmente di riformarsi. (Vedasi al riguardo l’articolo “Perdite occulte = male necessario” su http://altratecnica.3000.it). Un motivo in più per avere una grande disponibilità estiva d’acqua atta a fronteggiare la breve richieste di punta estiva dell’utenza, anche la più imprevedibile. Una cosa è certa e ben lo sà anche il portavoce dei verdi Rizzoli che ha presenziato al convegno tenuto sull’argomento il 13-06-2002 all’hotel Airone di Portoferraio intervenendo anche nella discussione ed è questa: In periodi primaverili come quello in corso, i pozzi, le sorgenti, i rii elbani sono ricchissimi di ottima acqua fresca e potabile. E’ quì che bisogna attingere evitando di lasciarla scaricare a mare ma invece raccogliendola e conservandola al buio e al fresco. Tra un paio di mesi o poco piu’ se i pozzi saranno asciutti e dalla Val di Cornia si dovrà limitare l’adduzione per l’Elba, allora, invece di mettere in moto complicatissimi macchinari, basterà aprire le saracinesche per avere acqua buona e fresca pronta ad entrare il rete direttamente per caduta e atta a coprire punte di consumo anche elevatissime perchè, come di consueto, saranno di breve durata.


Poggio fosso della nevera

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