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Bugie e prepotenze mediatiche

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 02 aprile 2006

Egregio Direttore, e mentre sta impazzando la falsificazione del programma dell’Unione senza che un giornalista “indipendente” che sia uno si dia la briga di andare a vedere se le accuse fatte da Berlusconi sono davvero scritte sul programma di Prodi ed a quale pagina: sanno che non ci sono), per capire, dicevamo, basterebbe leggere i dati forniti da Isim-Ricerche all'Authority delle Comunicazioni su come sono stati trattati dai tg Mediaset i due più grandi partiti italiani (Forza Italia e Ds) nel periodo 8-14 marzo. Siamo di fronte ad una cosa davvero impressionante che non ha niente a che vedere con una democrazia occidentale e somiglia molto di più ad uno di quei posti dove si bollono i bambini per farci il concime o alla Bielorussia, dove i bimbi li ha fritti una di quelle centrali nucleari che la casa delle libertà vorrebbe riaprire in Italia. Il nostro cavaliere agli sgoccioli si dice liberale ed usa le sue Tv come un satrapo della Corea del Nord. E’ vero che la televisione non è tutto (anche se sposta almeno il 10% dei voti) e che gli italiani non sono cretini e sanno usare il telecomando, e che il leader minimo dice che chi non lo ama può cambiare canale, ma i dati di Isim-Ricerche dimostrano che i direttori dei telegiornali di Rete 4, Canale 5 e Italia 1 hanno smesso i panni di informatori (anche se di parte) per vestire quelli umilianti di tele-servi e il telecomando della nostra zia pensionata è molto meno efficace del loro teleservaggio da lavaggio di cervello, tanto che ci fanno credere a tasse, successioni e minacce che non sono scritte da nessuna parte. Ma veniamo ai dati: sono divisi tra tempo di parola, tempo di notizia e tempo d'antenna (che è l’insieme delle prime due: parole e notizia), e dimostrano una schiacciante differenza di trattamento tra i due maggiori partiti italiani: Italia 1 è la più scandalosa, batte addirittura Fede: 85,94% al partito del loro padrone ed appena lo 0,55% a quello di Fassino (lo devono aver fatto vedere una volta che salutava da una macchina che sfrecciava a 100 all’ora);su Rete 4, la televisione lecca lecca, a Forza Italia va il 78,27% del tempo, ai Ds l’1,23%; sul Tgcom l’ex estremista di Lotta Continua Liguori dedica al partito del principale il 65,93% a F.I. e il 3,56% ai Ds; chiude Canale 5 dove a F.I. tocca il 35,85% ai Ds l’8,82%. Se a questo scandalo si aggiunge la disparità qualitativa (non misurabile), cioè i commenti, le parole, le foto e le inquadrature ridicole scelte ad arte per danneggiare l'opposizione e divinizzare l’unico leader di un paese europeo con i tacchi, il lifting, la moquette in testa e il cerone arancione sul muso, avremmo l'immagine di un Paese in cui un ometto solo ha occupato l'orizzonte pubblico. Se gli cede la chirurgia (e qualche scucitura e crepe si vedono), rischiamo che da quell’involucro esca fuori Kim il Sung e cominci a mangiarsi qualche bimbo dell’asilo. Il Cavalier Bellachioma dice che le sue televisioni sono equilibrate, anzi lo danneggiano, ma si capisce che sotto sotto gli scappa da ridere, è lui a crederci un popolo di ciglioni ed a trattarci come tali in ogni sua comparsata televisiva. I dati di Isim-Ricerche dimostrano che l’equilibrio non esiste, la campagna elettorale è stata condotta ad armi impari e con il trucco, ma soprattutto che il Cavalier Stira e Ammira ha occupato le televisioni (mentre dice che gli impediscono di andarci con la par condicio) perché sa che qualsiasi menzogna (come quella su tasse, Bot, successione) può diventare vera: basta soltanto dirla e poi ripeterla migliaia di volte e farla ripetere milioni di volte dai servi consenzienti e senza vergogna, perchè consapevoli anche loro che quel che dicono è una menzogna. Scrive Deaglio su Diario: “Andrebbe detto che il destino di Berlusconi è strano. Un uomo che è diventato miliardario vendendo pubblicità per poi usare questi soldi e questo potere per vendersi attraverso la pubblicità. Come un prodotto. Con Berlusconi la sfera pubblica è diventata compiutamente pubblicitaria”. Ma qui non è in gioco l’acquisto di un fustino di detersivo: andremo a votare per decidere il destino di un paese e per fermare il suo declino economico, sociale e morale. Forse sarebbe bene non affidarsi ancora una volta ad un anziano plastificato che mente come respira.


tabella tg

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