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Controcopertina: Lo Sceriffo Globale

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 01 aprile 2006

Possiamo stare tranquilli. Lo sceriffo globale interviene, reprime e, addirittura, previene. Ne abbiamo di fronte la pratica dimostrazione e non mi riferisco alle immagini della carneficina che ogni giorno ci provengono dal Medio Oriente, teatro – appunto - della guerra preventiva che avrebbe dovuto debellare definitivamente ogni forma di terrorismo. Lo sceriffo è molto più vicino: è tra noi e si occupa e preoccupa di noi. A cosa mi riferisco quindi? Avrete visto anche voi l’oscuro reticolato che cinge l’area portuale di Portoferraio in corrispondenza di quel braccio di mare che va dalla Calata Italia al Molo del Gallo. Ebbene, la radiosa e magnificente struttura, posta ad eterna dissuasione di ogni feccia attentatrice, alta due metri per imprecisata lunghezza, è la metallica concretizzazione delle premure a noi riservate dallo Sceriffo. Pensare globalmente ed agire localmente pare essere il suo motto e quindi non poteva dimenticarsi neppure di noi poveri occidentali dispersi su quest’Isola plurindagata ed arcigna. Mi spiego meglio: la recinzione, che involontariamente sfregia (ma questo è un particolare insignificante) uno degli scorci più tipici del centro e dell’area portuale del paese, deriva dall’applicazione delle norme di sicurezza anti-terrorismo volute dal Presidente degli USA Bush ed - ovviamente – recepite in sede di accordi internazionali ai quali (non avevamo dubbi) il Governo italiano ha immancabilmente aderito. Esecutori materiali delle sceriffesche direttive sono nella fattispecie gli organi della Autorità Portuale: il Presidente Guerrieri (ma non era DS?) e la Segretaria Mancuso ( ma non era elbana e di centro-destra?) la cui nomina deriva da amorevole inciucio di sensi e di poltrone tra il centro-destra ed il centro-sinistra locali. Certo può far sorridere l’idea che la recinzione di cui trattasi possa costituire un serio ostacolo ad una qualche attività terroristica dato che le bombe, oltre che essere indossate da un kamikaze possono, ad esempio, essere lanciate. Non scoraggiamoci! I locali emissari dello sceriffo globale, gli stessi che qualche mese fa hanno permesso l’uso militare del porto di Piombino, ci rassicurano a riguardo: dal 2007 tutte le navi, non solo quelle da crociera ma anche i normali traghetti di linea, saranno soggette a drastiche norme di sicurezza: palizzate ovunque, speciali pass per i viaggiatori, controlli con il metal detector, ecc… Una bella sicurezza e comodità insomma. A questo punto sento già risuonare la domanda di qualche ingenuo e sprovveduto lettore: ma contro chi ci dobbiamo difendere? TONTI! Che credete che lo sceriffo globale sia scemo? Non vi ha insegnato niente l’11 Settembre? Il nemico è ovunque! Prima di tutto ci sono i terroristi che potrebbero venire anche all’Elba confondendosi tra i turisti. E in assenza di terroristi ci sono in giro un sacco di soggetti pericolosi: no global, immigrati, mendicanti, casseurs, drogati e vandali. Per questi ultimi (i vandali) pare che lo Sceriffo Globale abbia particolarmente apprezzato l’iniziativa del Sindaco – Sceriffo di Porto Azzurro, Dott. Papi che ha deciso di collocare in paese 40 telecamere a circuito chiuso in grado di riprendere chiunque sia intento a compiere atti di vandalismo oppure un furto. Secondo i critici, a parte i dubbi circa il rispetto della privacy dei cittadini, sembrerebbe che la spesa prevista per l’inquietante sistema stile “Grande Fratello” che ammonta a 275.000 Euro, cioè a più di una mezza miliardata di monete del vecchio conio, non sarebbe in realtà giustificata da reali esigenze di ordine pubblico: non si ricorda a memoria d’uomo un significativo processo per furto a Porto Azzurro celebrato in Tribunale e gli episodi di vandalismo potranno aver causato nel paese negli ultimi anni al massimo qualche migliaio di Euro di danno. Quindi il gioco non varrebbe la candela ed il danno la spesa. Ma i malintenzionati , se adesso non ci sono o sono pochi, possono sempre arrivare e se non arrivano si possono sempre inventare: l’importante è prevenire! Prevenire cosa? Tutto ciò che è imprevisto ed imprevedibile: la sicurezza e la prevenzione sono un imperativo categorico ed un abito mentale mica uno scherzo! Così confusi e lusingati dalle amorevoli cure dello sceriffo Globale è ovvio che alcune domande, che dovrebbero risuonarci nella mente con forza, risultino quasi irrazionali echi lontani. Ne percepisco vagamente alcune: Ma se i soldi spesi per le telecamere di Porto Azzurro (275.000 Euro) e per la recinzione del Porto di Portoferraio (credo almeno altrettanti) fossero stati investiti in interventi di solidarietà con i paesi del Terzo Mondo scavando pozzi d’acqua per le popolazioni che hanno sete e/o fornendo medicinali ai bambini che non ne hanno e/o costruendo una scuola o un ospedale, ecc… non è che, tra l’altro, avremmo ottenuto un reale effetto dissuasivo ed eliminato almeno in piccola parte quei fattori oggettivi di povertà e disagio sociale che spingono tanti giovani del terzo mondo a forme di integralismo e fanatismo religioso? E’ vero che i piani di sicurezza dettati dalle normative anti-terrorismo vengono spesso commissionati ad ex agenti dei servizi segreti Israeliani e statunitensi e che gli unici ad averne un concreto vantaggio in termini di sicurezza sono i conti bancari delle ditte esecutrici? Non è che a furia di recinzioni, muri e steccati stiamo creando un mondo ad immagine e somiglianza delle nevrosi degli uomini e delle donne delle nostre classi dirigenti che, chiusi in ville circondate da filo spinato, telecamere e sistemi anti intrusione, attanagliati della paura isterica di perdere quello che credono di AVERE ed in realtà prigionieri della loro patetica incapacità di ESSERE (ogni riferimento è puramente casuale), pensano di difendere i loro privilegi erigendo muri e creando sempre più sofisticati sistemi di controllo? Ed infine, ma chi ha autorizzato lo Sceriffo a difendere anche noi?


benedetto lupi

benedetto lupi