I ritmi dell'attivita politica all'Isola d'elba nel breve volgere di qualche giornom si sono elevati in maniera assurda costringendoci a trattare fino a quaranta "notizie" il giorno, il triplo della normale media. Abbiamo fatto uno sforzo notevolissimo per stare dietro ad ogni significativo evento, scontro, polemica o confronto. Se qualcosa "salta" chiediamo comprensione e ci rivolgiamo ai critici parafrasando un antico canto: "Se quindici ore vi sembran poche provate voi a lavora' Ma questa notte la favorevole circostanza di aver terminato prima ci consente un aggiornamento "prima che il Gallo canti" che completa davvero il panorama isolano. Si inizia con un altro round del confronto tra il consigliere della minoranza portoferraiese Meloni e l'Autorità Portuale Luciano Guerrieri sulla vexata quaestio delle "Gabbie in Calata" Farebbe bene, l’ex Sindaco di Piombino, oggi Presidente dell’Autorità Portuale Guerrieri - scrive Meloni - a rispondere solo quando viene interpellato! Nella nota inviata alla stampa nei giorni scorsi riflettevo sulla mancanza di “voce” del Sindaco di Portoferraio Peria sulle brutte “gabbie” che sono state installate al Porto di Portoferraio, nel comunicato non si menzionava assolutamente l’idea (che forse al Presidente piace) di “ingabbiare” tutto il Porto, prendevamo semplicemente atto che la zona portuale è stata “ingabbiata” senza che l’Amministrazione Comunale si facesse sentire (nonostante la contrarietà di gran parte della città). Per quanto riguarda i dibattiti pubblici mi sembra un po’ tardi per parlarne comunque nel comunicato stampa davamo anche un contributo alla programmazione del futuro crocieristico portoferraiese: la navi possono (anzi credo che debbano) attraccare negli ultimi moli del porto, quelli riservati alla moby. Quando parla delle recinzioni esistenti e sostituite, il Presidente che cosa vuole indicare, forse quelle orrende reti che andavano e venivano fino a poche settimane fa? Erano forse quelle le barriere antiterrorismo? Un ultima cosa al Presidente Guerrieri: mi pare che definire la mia nota alla stampa “…affatto appropriata e gravemente scorretta…” sia un po’ eccessivo, sono un Consigliere Comunale di Portoferraio e la nota si rifà alle critiche che molti cittadini portoferraiesi (che spero di rappresentare, se la S.V. me lo concede) muovono nei confronti dell’Amministrazione Peria e sono io, a questo punto, che trovo molto scorretto ed anche poco democratico l’invito che mi viene rivolto affinché non si parli più di quelle brutte GABBIE che ci avete imposto voi e l’Amministrazione Comunale di Portoferraio. Riconfermo la richiesta al Sindaco Peria di far immediatamente togliere le brutte gabbie che rovinano gravemente il biglietto da visita della città medicea. Simone Meloni – Consigliere Comunale Portoferraio Di rilevanza politica decisamente maggiore l'ultimo comunicato del locale Partito della Rifondazione che su una questione serissima come quella morale, in relazione alla opportunità che non si confondessero ruoli tecnici e politici in ESA, avevano prodotto un documento molto duro, che pareva venir temperato però da un altro scritto del segretario della federazione di PRC Alessandro Favilli. Oggi usciva quindi un'ulteriore nota di Rifondazione dell'Elba poche parole ma molto chiare: In merito ad alcuni articoli apparsi sulla stampa locale a seguito del comunicato di questo partito del 29.3.2006 relativo alle vicende della soc. ESA s.p.a. teniamo a precisare che, contrariamente a talune interpretazioni, non esiste nessun contrasto interno al partito. In particolare il segretario di Zona Alessandro Favilli, nelle dichiarazioni rilasciate alla stampa locale non ha in alcun modo confettato l’operato del direttivo ma si è limitato a chiarire che per Rifondazione Comunista gli errori compiuti nella vicenda della selezione per direttore tecnico dell’azienda non possono certo comportare un giudizio negativo circa l’operato complessivo dell’amministrazione comunale di Portoferraio, né circa l’operato del Sindaco. E’ peraltro sorprendente che il Vice Presidente ESA cerchi di creare confusione attaccando l’operato del Commissario ESA Franco Dari al quale intendiamo ribadire la nostra fiducia a livello politico e personale. Con l’occasione vogliamo ribadire che per garantire i principi di trasparenza e di correttezza messi in dubbio dai precedenti episodi, appare ormai indispensabile che si proceda per l’assunzione del direttore tecnico ad un concorso pubblico. Si tratta di una scelta che peraltro è imposta dallo stesso programma presentato dall’Unione per l’imminente scadenza elettorale. per il Direttivo Benedetto Lupi I compagni di Rifondazione paiono chiedersi dove si vuole andare a parare con una serie di atti e prese di posizione "destabilizzanti" rispetto al lavoro condotto in giunta. Conoscendo il nostro pollame osserviamo che il blocco dei maggiorenti economici della città è da troppo tempo ai margini, dove non intrende stare. E conosciamo gente (magari di partiti diversi ma di identiche logge) che non si straccerebbe le vesti di fronte ad una crisi della Giunta Peria. Buon ultimo il terzo contributo extra-time ci arriva dalla "Primula Russa" che ci fornisce la sua puntuale interpretazione degli eventi politici Campesi: #La lettura delle “due risposte delle minoranze” al comunicato dell’Amministrazione Campese ripropone una situazione un po’ assurda per chi guarda alle vicende dall’esterno: i due consiglieri Baldetti e Palombi lamentano che il Sindaco ancora una volta non abbia spiegato “il motivo per cui " sono stati presi numerosi provvedimenti giudiziari nei confronti di uomini chiave della Giunta "(direttamente nominati dal Sindaco) " e numerose altre iniziative giudiziarie che, in alcuni casi coinvolgono il Sindaco stesso. Non spiega la Giunta ai Cittadini perché frequentemente la Guardia di Finanza è entrata negli uffici del Comune cercando documenti che misteriosamente sono spariti per poi ricomparire”. Fermo restando che, prima di parlare, prudenza vorrebbe che i procedimenti fossero conclusi (su questo tutti sono d’accordo, e tutti continuano a fare il contrario), si potrebbero immaginare due spiegazioni: o l’Amministrazione (diciamo genericamente) è colpevole, e allora il silenzio è una elementare e perfettamente lecita forma di autodifesa; o è innocente, e allora “non spiega il motivo” perché non lo sa, e aspetta che glielo dica la conclusione del procedimento. Quindi non si vede cosa ci sia da recriminare. Ma anche la premura dei Consiglieri di minoranza di anticipare la sentenza può avere due spiegazioni: può derivare dal fatto che sanno molto di più di quel che non dicano, e hanno avuto la possibilità di attingere a documenti riservati che il resto della pubblica opinione ignora; oppure dal fatto che l’effetto previsto dalle denunce alla radice dei provvedimenti (denunce provenienti, a quanto si legge nelle cronache, sistematicamente da persone che appartengono all’area dell’opposizione) non è stato raggiunto, e diventa necessario lucrare il risultato (le dimissioni della Giunta) prima che tutto si sgonfi. In questo secondo caso non converrebbe alla minoranza di aspettare le sentenze, e premerebbe per una procedura sommaria. Non sappiamo chi abbia ragione, perché alla presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva (art. 27 Cost.) noi ci crediamo davvero. E non ci interessa di difendere Sindaco e Giunta, che avranno i loro avvocati a pagamento mentre noi saremmo a gratis (i “difensori degli oppressi” non hanno partita IVA, e non potremmo fare fattura: e allora la minoranza farebbe un’altra denuncia, e dai con la Guardia di Finanza in Comune, e via e via). Ne facciamo solo una questione di logica dei ragionamenti, e ci pare che i Consiglieri protestanti manifestino qualche debolezza in proposito. Citiamo solo un esempio clamoroso di ribaltamento di logica: “Perché anche l'onestà, caro Sindaco, può essere dimostrata solo nel momento in cui le sentenze sono definitive. Almeno moralmente. E Lei moralmente è il responsabile di tutto quello che a Campo sta succedendo e come Primo Cittadino, ne dovrà rendere conto”. No! L’onestà è presunta fino a prova contraria, e l’onere della prova spetta all’accusa, non alla difesa; e “La responsabilità penale è personale” (Cost. cit.); la responsabilità morale è un’invenzione di solito invocata a senso unico; di quella politica il luogo del giudizio sono appunto le elezioni. Se poi dovesse essere verificata l’ipotesi delle denunce ‘politiche’ (e anche questo si saprà con le sentenze), allora non sappiamo davvero chi deve interrogare la propria coscienza. In questo caso, anche per non lasciare cadere la dotta citazione degli altri due consiglieri scriventi, non resterebbe che commentare con i saggi antichi “medice, cura te ipsum” La Primula Russa (noi no) www.isoladelba.splinder.com
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