In merito al comunicato del Partito della Rifondazione Comunista, l’Isola e la Città intende fare chiarezza su alcuni punti, anche se lo scopo di chi ha montato questa vicenda resta incomprensibile. Posto che la situazione di Esa e dei rifiuti è molto più grave di quanto si possa pensare, una polemica di questo tenore sulla nomina del Direttore Tecnico sposta l’attenzione dal problema vero e nasconde forse altri obbiettivi. Questa iniziativa, a pochi giorni dalle elezioni politiche, su una questione nota (dimissioni rassegnate dal vice presidente di Esa al momento dell’ammissione al concorso) e soprattutto concordata fra Sindaco, presidente di Esa e forze politiche, proprio a garanzia e rispetto di tutti i presupposti di legalità e correttezza, deve far riflettere la maggioranza e gli elettori. Rifondazione sa benissimo che tutto è avvenuto alla luce del sole, proprio per evitare una polemica come quella denunciata, tanto che il consigliere delegato dal CdA di Esa a seguire il procedimento è il rappresentate di quello stesso partito. Rifondazione sa benissimo che Esa non era obbligata ad adottare una selezione (tanto meno un concorso per il pubblico impiego….Esa è una spa), come sa che la stessa Alessandra Rando, declinata l’offerta di una nomina diretta, ha sollecitato una procedura pubblica organizzata da un ente terzo. In poche parole, lo stesso Peria, sindaco del comune di Portoferraio (socio al 99,7% di Esa), le forze politiche della maggioranza, il presidente e tutto il CdA, hanno convenuto che l’iter adottato fosse quello più idoneo e corretto, inattaccabile sul piano della moralità, come ora piace molto dire e ridire. A questo punto la domanda più ovvia, spontanea che ci viene da porre a RC è: a cosa mirate? Cosa vi turba a tal punto da mettere in discussione l’operato del CdA di Esa e della maggioranza? E’ davvero il curriculum di un vice presidente, dimissionario, che si mette in gioco con altri centoquarantasei (146) candidati? Oppure disturba che politici e cittadini possano godere di pari diritti? La verità è che si riduce l’azione politica ad alimentare sospetti e a criticare persone capaci che si spendono per risolvere i problemi. Ed ergersi a giudici e censori. Se si vogliono creare i presupposti per mettere in dubbio il proseguimento del percorso di questa maggioranza, è opportuno che RC chiarisca gli obiettivi di tale presa di posizione, e che il Sindaco assuma il ruolo di garante anche su questa vicenda. Il nostro auspicio in questo momento è che le forze politiche che governano Portoferraio siano consapevoli della situazione in cui versa la partecipata Esa. E’necessario che il massimo sforzo per non far affondare l’isola d’Elba in un mare di rifiuti possa essere portato avanti, con la determinazione del Sindaco al rispetto degli accordi e dei contratti con gli altri comuni, e altrettanta determinazione da parte delle forze politiche affinché i progetti avviati possano essere realizzati. Ad esempio: assicurando il numero legale in Comunità Montana quando si deve stornare un milione di euro lì capitati per caso, ma destinati a Esa, che altrimenti rischia il fallimento (per la precisione mancava un membro di quel direttivo di Rifondazione ora così preoccupato per la gestione della partecipata, gestione forse non consona a chissà quali parametri di valutazione). Aspettiamo quindi il Partito della Rifondazione Comunista al tavolo di maggioranza, augurandoci che questo malessere, disagio, distacco e contrapposizione, che si percepisce a livello locale, non si manifesti (come si intuisce dalla nota di Favilli) anche a livello nazionale, visto che dopo il 10 aprile potrebbero essere chiamati a fare parte di una maggioranza assai più importante e con più alte responsabilità.
portoferraio domani squadra