Ringrazio la Guardia Costiera di Piombino per l’operazione che nei giorni scorsi ha condotto al sequestro di pesce e novellame sottomisura ed al sequestro di reti e multe per pesca a strascico in zona di mare non consentita. Si conferma la necessità, espressa nell’incontro tenutosi l’8 marzo in Provincia con le forze preposte al controllo in mare, di intensificare il controllo sulla pesca illegale, sulla commercializzazione e la tracciabilità del pescato. Di fronte al progressivo impoverimento degli stock ittici, che mette a rischio sia la capacità di contribuire alla corretta alimentazione umana, sia il lavoro e il reddito per numerose comunità di pesca diffuse lungo le nostre coste e le piccole isole, si intensificano comportamenti illegali come quelli delle strascico in zone non consentite e sottocosta. L’obiettivo da raggiungere, coniugando sostenibilità ambientale con quella economica e sociale, è quello della ricostituzione degli stock ittici. Fenomeni come la pesca illegale, vanno combattuti con una più efficace rete di controlli, ma non solo. Le politiche saranno tanto più efficaci quanto più condivise. Occorre che i pescatori in primis si trasformino in gestori del mare con l’obiettivo della riconversione ecologica della pesca italiana. Una svolta che può essere ulteriormente incentivata con misure per diversificare l’attività – pescaturismo, ittiturismo, piccoli impianti di maricoltura - e rendere l’impresa della piccola pesca, quasi sempre autogestita, protagonista di una nuova politica per la salvaguardia ambientale del mare. A seguito della recente delega alle Province della pesca professionale, la Provincia di Livorno ha già attivato un fitto percorso di incontri con le categorie interessate ed è a disposizione per l’illustrazione del bando regionale per l’ammodernamento delle barche da lavoro e degli impianti di maricultura.
pesce spada