In un mondo in cui il 20% della popolazione consuma l’80% delle risorse sorgono ed operano molte associazioni umanitarie. Fra queste il movimento SHALOM, nell’occuparsi dei più poveri, si prefigge di diffondere cultura di pace, elaborare progetti, reperire finanziamenti, realizzare opere di primaria e vitale necessità, come scuole, ospedali, pozzi d’acqua, avviare attività agricole, commerciali, artigianali, dare una famiglia ai bambini abbandonati, ecc. Con queste argomentazioni il lion Ing. Elvio Bolano ha aperto l’incontro, organizzato a Porto Azzurro la sera di Venerdì 24 Marzo dal Lions Club Isola d’Elba, sul tema: “Movimento SHALOM per una cultura di pace” il cui relatore era Mons. Andrea Cristiani fondatore del benemerito movimento. L’introduzione dei lavori è stata affidata al Vescovo della nostra Diocesi S.E. Mons. Giovanni Santucci che, insieme ad una folta e qualificata rappresentanza di autorità religiose, civili e militari ha preso parte alla conferenza. La religione cristiana, ha affermato fra l’altro Santucci, differisce dalle altre grandi religioni monoteiste soprattutto perché mette Dio al servizio dell’uomo. Ed è proprio nell’imitare questa eccelsa ed al tempo umilissima funzione divina che il movimento Shalon ha intuito che per aiutare a crescere i più poveri bisogna metterli in condizione di camminare da soli. E’ seguita la appassionata e coinvolgente esposizione del relatore che ha focalizzato il suo intervento soprattutto sul piccolo e poverissimo stato del Burkina Faso, situato in latitudini nord-tropicali all’interno dell’Africa occidentale, dove attualmente più intense sono le attività del movimento Shalom. In luoghi dove la possibilità di vita non supera i 40 anni, ha spiegato Mons. Cristiani, dove milioni di bambini muoiono per fame, sete, malaria, AIDS, dove per irreperibilità di acqua essi sono costretti a dissetarsi agli scarichi fognari, I componenti del sodalizio si impegnano a dedicare alla causa, mezzi, risorse, competenze, capacità, professionalità e soprattutto tempo, molto del loro tempo, accollandosi spese per trasferimenti, permanenze e necessità logistiche. Un secondo aspetto del Movimento, sottolineato dall’oratore, è quello del superamento dello stile e del concetto di beneficenza, così come oggi è concepita, che va intesa non solo come il donare a chi non ha, ma piuttosto nel metterlo in condizioni di poter lavorare, produrre per vivere autonomamente con dignità e nella consapevolezza di avere la capacità per farlo. Su quest’argomento Cristiani ha citato numerosi esempi di giovani ai quali è stato insegnato un mestiere e che oggi sono ricercati per prestare la loro opera nei più grandi centri della zona e raccontato suggestivi aneddoti. Ne propiniamo, per tutti, uno: quello di una povera giovane suora brasiliana che in luogo sperduto e desertico del Burkina Faso accoglieva i bambini abbandonati, malati assetati e affamati cercando, con scarso successo nonostante tutte le buone intenzioni, di alleviarne le sofferenze. Shalom, venuto in contatto con questa realtà, reperiti modesti fondi di finanziamento, ha aiutato la suora ed i suoi assistiti a costruire un forno per pane e pizza. Oggi l’attività è ottimamente avviata, frequentata anche dai maggiori notabili del paese ed i 40 ragazzi del centro vivono con dignità del frutto del proprio appagante lavoro. E’ con questo innovativo concetto di carità che Shalom aiuta i diseredati ad uscire con le proprie gambe dal profondo stato di povertà in cui si trovano fornendo ad essi i mezzi iniziali, che vanno dai più modesti, come una semplice mucca da latte alla realizzazione trivelle e relativi accessori per la perforazione di pozzi d’acqua, (alcuni realizzati proprio con l’aiuto di alcuni Lions Clubs italiani), fabbriche di mattoni, attività agricole i cui prodotti giungono direttamente sui nostri mercati a prezzi concorrenziali evitando lo sfruttamento della mediazione, banche che forniscono prestiti per l’avvio di esercizi anche senza garanzie, ecc. Ultimo aspetto evidenziato da Mons: Cristiani è quello della trasparenza: Shalom riesce ad avere successo anche perché le spese di gestione sono ridotte al minimo ed è possibile seguire passo passo la via che gli investimenti percorrono nella realizzazione delle opere progettate. Chi dà per solidarietà, dice Cristiani, deve anche partecipare in qualche modo all’attività dell’Associazione, controllando così anche il buon esito delle sue offerte. Al termine della relazione il fondatore di Shalom ha annunciato che il suo movimento ha proposto alla Regione Toscana l’istituzione di una giornata dedicata ai milioni di esseri umani che muoiono ogni anno per mancanza di acqua e cibo; una giornata in cui le attività dovrebbero darsi una pausa di riflessione per risolvere questo grave problema che costituisce un crimine perpetrato da una parte dell’umanità contro un’altra sua parte. E’ seguito un vivace dibattito nel corso del quale molti intervenuti hanno avanzato proposte e posto quesiti ai quali Andrea Cristiani ha singolarmente dato risposta. Il presidente del Lions Umberto Innocenti, al termine della serata, ha consegnato a ricordo dell’incontro ai Monsignori Santucci e Cristiani il guidoncino del sodalizio elbano.
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