Colpo di scena nel caso della presunta riduzione in schiavitù con violenze sessuali e di induzione alla prostituzione che aveva condotto in carcere, durante il penultimo fine settimana due campesi, (un notissimo ristoratore ed un muratore) e due immigrati nordafricani, dopo le accuse nei loro confronti formulate, da una ventiquattrenne sudamericana. Nella mattina di martedì 5 Novembre, su iniziativa dei difensori degli accusati dei gravissimi reati ha avuto luogo a Livorno un incidente probatorio, alla presenza tanto del Giudice per le Indagini Preliminari Lamberti che del Pubblico Ministero Mannucci. La ragazza extracomunitaria ha nella sostanza ritrattato completamente tutte le sue accuse, e questo ha determinato il Giudice ad ordinare la scarcerazione dei quattro indagati che da ben dieci giorni erano ristretti nel carcere livornese delle Sughere. “E’ significativo questo rilascio – ha dichiarato l’Avvocato Sergio Mori difensore dell’imprenditore coinvolto – successivamente procederemo con una richiesta di archiviazione delle accuse, verso i quattro che solo formalmente sono ancora indagati”. Resta da chiarire a questo punto cosa avrebbe spinto la ragazza, temporaneamente trasferitasi all’Elba da Milano dove lavorava come collaboratrice familiare, a rilasciare dichiarazioni (per sua ammissione) tanto infondate quanto articolate e dettagliate. Accuse che quasi certamente rischierà di pagare caro, poiché ritrattando la giovane si è esposta alla contestazione del reato di calunnia, che, se non è stata effettuata immediatamente, è molto probabile abbia luogo per iniziativa dei magistrati. Del caso quindi si continuerà comunque a parlare.