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A Sciambere del peronismo in salsa meneghina

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 21 marzo 2006

Continua la querelle: dopo la figura barbina di chi scriveva per il Centro Guide o Guide Centrali che si era scagliato contro Legambiente perchè aveva mandato il programma dell'Unione sull'ambiente in versione integrale e solo la sintesi di quello del centrodestra (non sospettando che quello striminzito "pensierino" era tutto quanto si poteva leggere). Continua, dicevamo, ed assume toni da A Sciambere. Si legga questa questa salace (come una patata lessa e sciocca) mail inviata a Legambiente Lilly Hotel writes: Siete infallibili? Pensiamo di no. Peccatori come tutti. La prima pietra di chi e'? La vs pietra e' pesante + di tutte le altre. Avremo energie (di tutti i tipi) a pedale? e si legga la risposta degli ambientalisti firmata da Umberto Mazzantini Perchè ve la prendete così? Noi abbiamo mandato solo i due programmi. Non abbiamo lanciato nessuna pietra, abbiamo riportato esattamente le proposte di centrodestra e centrosinistra. Se uno è più deludente dell'altro e non dice nulla sui temi ambientali sarà colpa di chi l'ha scritto, non nostra. Quindi la prima pietra è di Berlusconi e Prodi. E crediamo sia bene sapere che pietre lanciano. Noi non siamo infallibili e siamo certamente peccatori... è qualcun'altro che crede di essere Gesù Cristo. Ma a pensarci bene c'è poco da stupirsi, riflettiamo: il mentore di tutti costoro è un signore che dice che la par condicio è una legge liberticida, ed in sé questo scivolone semantico raccoglie la filosofia di fondo di un autocrate che non sopporta di essere "par" a nessuno, che contesta le regole di un confronto nel quale lui ha "solo" lo stesso tempo degli altri, pretende che i giornalisti gli facciano le domande che gli sono più gradite. E cosa è questa se non prepotenza, voglia di sopraffare gli avversari con qualsiasi mezzo, disprezzo dei diritti altrui e quindi della democrazia? Fateci caso "democrazia" è un termine che ricorre molto meno di "libertà, liberalismo" nei motti del Cavaliere, ma è pure logico, ad essere "troppo democratici" non si danneggia nessuno, ma se si interpreta la libertà come la affermazione egotistica della propria libertà si finisce per schiacciare il prossimo, il più debole. Forse "The Guardian" ad affermare che si delinea un nuovo fascismo in Italia riferendosi al peronismo in salsa meneghina del cavaliere, ha calcato un po' troppo la mano, ma chi ha costruito un partito personale, totalitario ed antidemocratico, chi continua ad affermare che si è con lui (la verità il verbo) o contro di lui, chi sta trascinando il paese nella rovina economica ed in una gigantesca rissa politica, ha fatto tutto quello che poteva e pure di più per farsi affibbiare la medaglia di neoprotofascista


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