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Controcopertina: Come i DS hanno ragionato di parchi e turismo a Rio Marina

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 19 marzo 2006

Il convegno dei Ds elbani su parchi e turismo tenutosi a Rio Marina il 18 marzo è stato la rappresentazione di un cambiamento dei tempi: fino a pochi anni fa avrebbe visto la presenza (e la contestazione) di agguerriti antiparco e di sostenitori delle aree protette, oggi è stata la tranquilla, e non affollatissima, occasione per discutere pacatamente dei parchi come occasione di sviluppo e promozione turistica. Dopo una breve introduzione di Mario Giannullo, segretario dei Ds elbani, è toccato al capogruppo di opposizione al comune Di Rio Marina, Fabrizio Antonimi, tagliare il nastro degli interventi, una scelta che qualcuno ha visto come un’investitura a capolista nelle elezioni comunali di maggio. Antonimi ha attaccato duramente Bosi e Matteoli per il recente tuor elettorale/inaugurativi nelle miniere e ha definito la consegna di materiale per l’antincendio alle Protezioni Civili elbane, così a ridosso delle elezioni, una cosa simile a quella che Lauro faceva a Napoli con la pasta e con le scarpe. Una cosa che non è andata giù, ha detto il rappresentante dello SDI, perché si è voluto strumentalizzare un settore delicato e patrimonio di tutti come la Protezione Civile. Il Segretario della Federazione DS Val di Cornia Elba, Tortolini, ha sottolineato che “in questa porzione di Toscana ci sono più realtà che fanno cose molto simili e molto vicine” ed ha sottolineato la presenza di una rete di parchi con diversi tipi di gestione. “Occorre partire – ha sottolineato Tortolini – dalla valorizzazione dei territori per dare una spinta all’economia e l’obiettivo è capire come mettere insieme queste esperienze, allargando i confini provinciali dentro una gestione che unifichi beni culturali, turismo, beni ambientali” Per Pino Di Vita, responsabile ambiente dei Ds toscani, “E’ fondamentale dare una nuova idea di qualità ambientale, esprimendo una capacità di modernizzazione dal punto di vista ecologico del nostro Paese senza rinunciare allo sviluppo. Noi - ha detto Di Vita – ci definiamo ambientalisti del si. Ci sta a cuore il concetto di sostenibilità che però va sviluppato a livello locale” Per Catalina Schezzini, sindaco di Rio nell’Elba, che ha fatto uno degli interventi più applauditi, bisogna puntare su un Parco Nazionale che riscopra le tradizioni e l’orgoglio di essere elbani . Dopo aver criticato duramente il Commissario del PNAT Barbetti per la vicenda dell’ex caserma della Guardia di Finanza, la Schezzini ha lanciato un allarme per il Parco Minierario dell’Elba: “sta rischiando la chiusura, nel menefreghismo delle ammnistrazioni dell’Elba orientale”, poi la Sindaca ha affrontato il tema dei collegamenti marittimi, “C’è un cadavere galleggiante che si chiama Toremar – ha detto – che tutte le settimane peggiora”. Per la Schezzini i pericoli di dismissione di linee ed orari non sembrano del tutto scampati e la preoccupazione per la prossima privatizzazione Toremar è tanto. Ma la Sindaca ha anche fatto una proposta che qualcuno ha interpretato come un’autocandidatura: una donna alla presidenza del Parco Nazionale dell’Arcipelago. Luca Sani, segretario della Federazione Ds di Grosseto, ha portato l’esperienza positiva del Parco della Maremma, ed ha rilevato come la crescita turistica della Maremma (ma non del capoluogo) sia legata alla valorizzazione del territorio ed ai marchi di qualità “il mercato turistico – ha detto – richiede già oggi un sistema di integrazione di servizi ed offerte tra Grossetano, Livorno e Arcipelago Toscano”. Lorenzo Marchetti, Presidente del Parco Minerario, ha illustrato difficoltà e potenzialità delle aree minerarie dimesse ma ha anche tenuto a dire che “spesso si confonde il Parco Minerario coon un ente, si tratta invece di una società di gestione” Marchetti ha poi fatto la storia politico-amministrativa del Parco Minerario ed ha posto in evidenza le scelte politiche e la mancata attuazione di impegni presi “Hanno impedito di valorizzare il Parco Minerario, un’area di interesse regionale e nazionale, di cui ha bisogno non solo l’Elba ma l’intera Toscana”. “Una ricerca comune di identità condivise” è stato questo il filo conduttore dell’intervento del Sindaco di Piombino Gianni Anselmi, che ha fatto anche autocritica sulla proposta di qualche mese fa per una tassa di ingresso all’Elba. “L’ambiente deve confrontarsi – ha detto Anselmi - con il problema principale che ci si para davanti: la crescita del Paese, bisogna parlare di matrice ambientale dello sviluppo. Bisogna pensare all’ambiente come tema che attraversa il tema dello sviluppo, da quello industriale a quello turistico” E poi, riferendosi alla situazione del comprensorio costa-isole, ha detto: “Possiamo essere un polo di carattere interprovinciale, dove si sperimentano molti tematismi e su come si organizzano territorialmente i servizi primari. Siamo tutti territori che hanno conosciuto la parabola della deindustrializzazione, sta qui il confronto di Piombino sull’industria e le nuove politiche per l’ambiente ed il turismo. Anche l’innovazione istituzionale può servire: oltre gli strumenti comunali che già operano, mi chiedo se non sarebbe il caso di istituire strumenti compartecipativi su alcuni temi, per lavorare su scala adeguata” Poi il Sindaco Piombinese ha affrontato il tema del turismo: “Siamo di fronte ad una domanda turistica in grande evoluzione: difficoltà di spesa delle famiglie e minore fedeltà territoriale, mentre si rafforza la domanda di qualità. E allora – ha detto Anselmi – bisogna discutere di quale qualità del territorio si offre e si trova. Bisogna farlo collocandosi nella fascia alta di offerta e servizi. Noi abbiamo tutto e abbiamo il compito e il dovere amministrativo di enfatizzare le buone pratiche del territorio. In Val di Cornia – ha annunciato – si faranno solo strutture alberghiere, chiuderemo la fase extra-alberghiera degli anni ’90. Poi c’è il capitolo della qualità del progettare: bioarchitettura, risparmio idrico ed energetico” e il Sindaco è tornato sulla necessità di condivisione delle scelte: “Non ci possono essere coordinamenti adeguati se le aziende di promozione turistica viaggiano ognuna per conto proprio e non si confrontano con le istituzioni. Poi c’è il tema della concertazione sulle politiche e le scelte di sviluppo – ha concluso a Anselmi – anche con le associazioni ambientaliste, da cui in questa fase vengono osservazioni ficcanti e puntute, ma con le quali però occorre confrontarsi”. Fabrizio Vigni della capogruppo Ds in commissione ambiente della Camera e responsabile della Sinistra Ecologista “L’eredità che ci lascia questo governo è disastrosa. L’ultimo danno l’hanno fatto con la legge delega ambientale che stravolge tutta la normativa e ci allontana dall’Europa. Solo una materia hanno lasciato da parte, per fortuna: i parchi e le aree protette. Non hanno avuto il coraggio sapevano che l’opinione pubblica italiana sarebbe stata contraria. Però da questo governo sono arrivate meno risorse l’amministrazione ordinaria dei parchi, ma più commissariamenti, una logica brutale di occupazione del potere con uomini con la tessera di partito e che spesso erano addirittura contro i parchi” Per Vigni “Il programma dell’unione è ottimo: carta della natura; difesa della legge 157 sulla caccia; una rete di parchi più ampia che guardi all’Europa e al mediterraneo. Ma soprattutto più coinvolgimento delle comunità locali e del mondo economico nella vita dei parchi. Anche qui – ha detto Vigni – nell’idea che abbiamo dei parchi, c’è il segno dell’inversione del declino dell’Italia. Noi siamo ambientalisti del si, il vero partito del no è il governo Berlusconi che ha bloccato lo sviluppo e la qualità ambientale” Il Presidente della Comunità Montana dell’Arcipelago Toscano, Danilo Alessi ha fatto rilevare “Un calo di presenze straniere abbastanza significativo. La dimostrazione che il turismo non può più basarsi sullo spontaneismo, necessita di una programmazione sul territorio, con strumenti comuni: il Piano Strutturale unico, che sta avendo difficoltà, e piano d sviluppo economico e sociale. Per Alessi deve esserci una progettualità concertata anche con le istituzioni continentali ed ha annunciato che è in preparazione una riunione con l’Assessore regionale Conti per fare il punto sulla situazione Toremar e l’organizzazione dei trasporti marittimi dopo il 2008 e che si deve “puntare all’Elba sulla continuità territoriale”. Per Alessi “l’altra grande questione è come organizzare le strutture per la nautica da diporto” e per il turismo “abbiamo bisogno di organizzare con l’APT una promozione unitaria. La partita grossa sulla qualità e allora bisogna lavorare per realizzare un distretto di qualità, per sfruttare tutte le opportunità del nostro territorio”. E ha concluso quello che per lui è il grande assente: il Parco Nazionale. Anche per Canovaro “Stiamo affrontando una fase nuova in provincia di livorno. Il turismo può crescere, però occorre affrontare il tema dell’innovazione, soprattutto per l’Arcipelago”. Per Canovaro “La qualità è l’elemento fondamentale, da raggiungere anche con strumenti nuovi” e occorre investire sul territorio, sul patrimonio umano e sulla sostenibilità dello sviluppo. Enzo Valbonesi , Responsabile Nazionale DS Aree Protette ha fatto rilevare come “un quarto dei comuni italiani e circa l’11% del territorio italiano sono aree protette. Il centrodestra ha cercato di disfare ciò che era stato fatto prima. Hanno una concezione proprietaria dei parchi, senza passione e senza progetto, con uomini senza competenze adatte. Matteoli – ha detto Valbonesi - ripete sempre le stesse frasi: i parchi devono essere autosufficienti economicamente, non devono essere dei vincoli ma occasioni di sviluppo, non devono essere antropocentrici, poi ha ridotto i fondi per i parchi e non ha puntato sul protagonismo delle comunità locali. Noi abbiamo bisogno di curiosità e intelligenza, tutto il contrario di quello che è successo con il governo di centrodestra”. L’ex presidente del Parco delle Foreste Casentinesi è si è poi soffermato sul concetto di antropocentrismo: “E’ una regressione, del rapporto tra uomo e natura, la negazione della necessità di un rapporto equilibrato tra noi e l’ambiente, una cosa vecchia. Poi l’antropocentrismo di Matteoli si è trasformato, come ha detto qualcuno, in A.N.tropocentrismo: su 16 presidenti di parchi nazionali 10 sono di AN, poi ci sono i commissari e gli enti parco imbottiti di uomini di AN o di false associazioni ambientaliste inventate per occupare posti nei direttivi dei parchi”. Quindi, per Valbonesi “Bisogna aprire una nuova fase: rilanciare i parchi che possono contribuire all’azione per un’Italia di qualità. Ma occorre segnare azioni di discontinuità anche rispetto alla legge 394/91 che è datata e va rinnovata, anche allargando la partecipazione ed il ruolo delle comunità locali”. Anche per Vaslbonesi “Non è un caso che non abbiano toccato i parchi nella legge delega: hanno avuto paura. Il centrosinistra dovrà invece sollecitare la partecipazione istituzionale alla vita delle aree protette, perché i parchi non sono fini, sono mezzi, quindi occorre rivedere il ruolo degli Enti Parco dando più poteri alle Comunità del Parco. Ma occorre anche che gli altri enti riconoscano le peculiarità del parco. Il Parco dell’Arcipelago – ha concluso il responsabile Ds dell’Aree Protette – è certamente uno dei più difficili da amministrare. Avete un compito che va oltre l’Elba, avete la responsabilità di riuscire a far vincere la politica dei parchi nel Paese”. Dopo gli interventi del Presidente dei Parchi della Val di Cornia che ha richiamato al coordinamento ed alla condivisione di scelte tra le aree protette della costa toscana, è intervenuto l’Onorevole Sergio Gambini della Commissione Turismo Camera Deputatiil che ha posto in evidenza come “Il turismo è l’unico settore economico per il quale è prevista una crescita costante del 6% per i prossimi anni. La torta continua ad aumentare, ma l’Italia si aggiudica una fetta sempre più piccola. Francia e Spagna continuano a crescere e l’Italia nel 2005 perde quote. Eppure – ha detto - il desiderio di venire in Italia è forte, ancora oggi siamo la meta turistica più desiderata: il 10% in più della Spagna. Quello che attira è lo stile di vita italiana: storia, natura, gastronomia e cultura. Poi però il turista sceglie altri paesi”. Per i Ds il governo in questi 5 anni ha ignorato il turismo. Dopo un intervento tutto impostato sulle prossime elezioni di Silvia Velo, candidata alla Camera, è intervenuto il Sindaco di Portoferraio Roberto Peria che ha detto di condividere le proposte del suo collega piombinese di progetti d’area da mettere in rete. “Noi dobbiamo giocare una partita per il futuro – ha detto Peria – costruire un asse Elba, Follonica, Val di Cornia per costruire un nuovo modello di sviluppo culturale, ambientale e sostenibile, ed io ci metterei anche le tipicità. Dobbiamo però essere consapevoli che a tutto questo manca un tassello: le infrastrutture”. E il Sindaco di Portoferraio ha fatto tre esempi: l’aeroporto da adeguare per promuoverlo sui mercati internazionali; poi i rifiuti “siamo al collasso senza strutture adeguate”: rewamping del Buraccio., ampliamento della discarica di LIterno e raccolta differenziata spinta; portualità per la quale Peria ha annunciato “per i prossimi 3 anni 25 milioni di euro. Ma per costruire un sistema che funzioni ci serve il potenziamento del porto di Rio Marina” ed una viabilità che sostenga l’intero sistema. “Sulla questione delle infrastrutture – ha concluso il Sindaco – ci si gioca il futuro”. Dopo il Sindaco di Follonica Saragoza, che ha ricordato i rapporti storici ed ambientali che legano coste ed isole che si affacciano sul golfo di Follonica, la parola per le conclusioni è andata al Presidente della Regione Toscana. “Questa giornata è proficua – ha esordito Claudio Martini – se non resterà un fatto episodico, se lo faremo diventare un fatto centrale delle nostre azioni nel futuro” Poi ha disegnato uno scenario preoccupante per la situazione che il centrosinistra potrebbe trovare nel dopo elezioni: “Spero che il nuovo governo ci chieda un contributo. Ma comunque noi dobbiamo offrire le esperienze di un territorio regionale. Pensate che la questione energetica la risolverà il ministro dell’energia? E per la portualità si immagina che debba essere solo una questione di governo centrale? - ha chiesto Martini alla platea – Occorre un impegno di tutto il Paese e tutto dovrà essere fatto non in 20 anni ma in pochi mesi” Poi il Presidente ha detto di condividere “il concetto di sviluppo nella qualità, che bisogna tradurre in cose dinamizzanti. Quando si parla di sviluppo sostenibile noi siamo per uno sviluppo sostenibile e sostenuto, anche perché io temo che uno sviluppo piatto tra poco non sarà più sostenibile, dal punto di vista sociale ed economico”. Su turismo, cultura e territorio per Martini “Dobbiamo essere consapevoli della sfida nuova. Chiamarsi Toscana è importante, ma non basta più. Ci sono nuovi competitori: sul turismo, sul vino, sull’agricoltura biologica. Dobbiamo avere una politica dinamica che sottolinei la cultura e la storia di un territorio” e ha spiegato: “Se si perde l’identità non sui è più nessuno, se siamo uguali a tutti gli altri si va dove costa meno, per questo bisogna valorizzare la nostra esperienza cercando di rinnovarla. Ma questo non avverrà senza forti investimenti, pubblici e privati. Il turismo si rilancia con investimenti in campagne internazionali – ha sottolineato Martini - con progetti di turismo integrato. Ci vogliono idee e quattrini. Ce le abbiamo le idee, ce li abbiamo i quattrini?” Ma poi il Presidente della Toscana si è chiesto “ma cosa stanno facendo i privati in questo campo, dove sono gli investimenti? Possiamo immaginare una stagione nuova dove la capacità progettuale del pubblico si incontra con la capacità di investimento del privato? Noi abbiamo prezzi più alti della Croazia, ma la qualità non è molto più alta”. Poi il governatore toscano ha affrontato il tema dei parchi “Non sono solo un fiore all’occhiello, ma un’occasione di crescita e sviluppo. Per il Parco Nazionale dell’Arcipelago sono fortemente rammaricato che abbiamo perso 5 anni, non sono contento che la Corte Costituzionale mi abbia dato sempre ragione e torto a Matteoli sul commissariamento: si è consumato un rapporto istituzionale. Ma la cosa che più mi ferisce è lo svuotamento del significato del parco e non è solo per l’Arcipelago, quelli del Casentino e dell’Appennino sono nella stessa situazione: siamo al punto più basso della politica dei parchi. Dovremo riprendere questo tema con il prossimo Ministro dell’Ambiente”. Poi Martini è passato a parlare di servizi e infrastrutture: “Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità e l’Elba non può solo chiedere. Non esiste la precondizione dello sviluppo: potremmo avere le migliori infrastrutture , ma se le imprese non si impegnano le infrastrutture non servono e spesso per gli imprenditori le questioni sono degli altri. Noi dobbiamo fare tutti la nostra parte, senza dare alibi a nessuno. Se continuiamo a fornire prodotti di 20 anni fa non si esce dalla crisi nemmeno con le migliori infrastrutture. Occorre investire nella ricerca e lo deve fare il pubblico ma anche il privato, vinciamo se ognuno fa il suo”. Elbareport-www.greenreport.it


DS parco turismo Martini

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DS Parco Turismo 2

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DS  Parco Turismo 3

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