Sabato u.s. si è svolta a Portoferraio l’assemblea pubblica, indetta dai consiglieri di minoranza, per discutere, insieme alla società civile, sull’avvio di un laboratorio politico per la realizzazione di un progetto nuovo di città e di amministrazione della città. Anche l’Elba Social Forum ha partecipato, insieme ad altre rappresentanze della società civile, quali associazioni e comitati, a questa assemblea. Riteniamo oggi opportuno dare resoconto ai cittadini non presenti ed a quelli che, pur avendo partecipato, non si sono trattenuti fino all’ultimo, della accesa discussione tra alcuni consiglieri ed il movimento riguardo il contenuto del documento finale approvato dall’assemblea. Ci sono almeno due buoni motivi per evidenziare questa polemica nonostante poi la lite si sia ricomposta ed il documento abbia ottenuto il consenso di tutti. Il primo è che riteniamo sia necessario fin dall’inizio, visto che si lavora in nome della trasparenza, rendere visibile quello che succede tra le pareti di un palazzo che ospita un’assemblea pubblica. L’altro è voler chiarire come la posizione del movimento in questa occasione non abbia assolutamente carattere velleitario ma risponda a principi che riteniamo fondamentali. Ecco i termini della discussione. Nel preambolo del documento si affermava, a nome di TUTTI i partecipanti, che il bilancio di quel primo incontro era positivo e che si considerava iniziato il percorso per la formazione di un laboratorio politico che si ponesse come scopo quello di contrastare l’attuale amministrazione di centro-destra e di costruire un progetto sulla città di Portoferraio. A quel punto il Social Forum ha osservato e contestato il fatto di poter accomunare tutti i soggetti partecipanti nell’intento fondamentale di buttare giù la giunta di centro-destra. Ne è nata una querelle dove sono volati paroloni e provocazioni sul grado di rappresentatività del movimento, visto che non aveva saputo portare nemmeno un giovane(traduci “un voto”)all’assemblea. Alla fine tutto si è ricomposto, trovandosi l’accordo con l’inserimento di una frase che, per quanto ambigua, rappresentava una soluzione intermedia. Si è quindi scritto che il laboratorio in costruzione avrebbe progettato un metodo alternativo all’ “attuale modo di amministrare”. Ma noi non siamo ancora soddisfatti perché non crediamo che siano state comprese le motivazioni della nostra obiezione. Non sembra così chiaro che, se si vuole davvero cominciare un nuovo modo di fare politica, se si vuole dimostrare ad una cittadinanza diffidente che il motore di tutto non è più l’avvicendamento alle poltrone, occorre, fin dalle prime battute, dare prova della GRATUITA’ del proprio impegno politico. E per gratuità intendiamo, prima di ogni altra cosa, l’autentica intenzione di porsi a servizio del BENE PUBBLICO visto come PRIORITA’ ASSOLUTA. Non si può invitare il cittadino ad una pubblica assemblea per parlare di un progetto nuovo di città e di amministrazione e poi farlo ritrovare schierato in un cartello elettorale contro la giunta di centro destra. Non si rispetta un’assemblea con soggetti così diversificati se la conclusione è “tutti insieme allegramente contro Ageno”. Non si può rivendicare che tutti i soggetti partecipanti abbiano pari dignità e poi provocare sul potere rappresentativo di ognuno non appena si solleva un’obiezione. Evidentemente non si è ancora capito quanto sia fuorviante, per ottenere un’unità di intenti, limitarsi ad identificare un nemico, per quanto spaventoso possa essere. Non basta più il ricatto elettorale “se non votate a sinistra vince la destra”. Trovare l’unità è molto più semplice, se l’intento è autentico. Parliamo di BENE PUBBLICO, parliamo di una città bella, vivibile, ospitale, piena di tradizioni e di colori. Parliamo di come vengono spesi i soldi dei cittadini e di come potrebbero essere spesi. Forse allora nessuno sentirà più il bisogno di urlare:” Hai sbagliato assemblea”.
portoferraio da forte stella panorama