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Scoperte, sorprese e meraviglie dell'Elba occidentale e non solo...

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : giovedì, 16 marzo 2006

La prima salita delle escursioni Dieci appuntamenti, dieci scarpinate, infinite emozioni. E’ passato così quest’inverno elbano del “popolo delle passeggiate”, arrivato a contare in una delle escursioni fino a 185 partecipanti. Un serpente umano che ha colorato i sentieri dell’isola, accompagnato dalle minuziose note delle guide del Viottolo, e dai racconti di varia umanità scambiati tra gli escursionisti. Tra una salita e l’altra, sotto un castagno o lungo un camminamento sono nate amicizie, rivissuti momenti dell’infanzia raccontati da coloro che quei sentieri hanno conosciuto quando i terrazzamenti erano ancora coltivati e davano vini e frutti dai gusti intensi che le fatiche agricole facevano apprezzare ancor di più. Profumi inebrianti, colori intensi che variavano ogni manciata di passi e i segni indelebili del paesaggio modificato dalle mani di uomini con un immenso rispetto della natura. Per il secondo anno consecutivo l’Elba si è mostrata nel suo intimo agli elbani grazie ai tre consorzi dell’Elba occidentale (Costa del Sole, Caposantandrea e L’Elbavoglio), al circolo culturale di San Piero e al centro escursionistico Il Viottolo. La prima salita è stata quella che da Rio nell’Elba, la prima e unica escursione effettuata nel versante orientale, ha portato iIl popolo delle passeggiate camminatori fino ai monti Capannello e Strega percorrendo un ampio tratto della GTE – quello che permetteva ai viandanti sbarcati al Cavo di raggiungere Nisportino da dove, un altro tratto marittimo, collegava a Portoferraio – in una giornata dal cielo limpidissimo che in un rapido volgere di orizzonte permetteva il dominio visivo dell’intero arcipelago toscano e della Corsica. Si è scesi poi all’Eremo di Santa Caterina per poi fare ritorno a Rio. Poi ci si è trasferiti, dalla seconda escursione, sul versante occidentale per sfidare il Capanne e le sue pendici prima da San Piero, poi da Pomonte, da Marciana sino alla Tavola, e poi ancora da San Piero sino a Vallebuia tra le colonne di granito rimaste sull’isola, testimoni di quelle che hanno raggiunto il continente per far parte dei più importanti monumenti d’Italia. Verso il semaforoDa Marciana fino a Pomonte, al Semaforo e poi a Chiessi. Le lastre di ghiaccio, i liscioni, le cascatelle, la discesa tra le carbonaie fino a San Cerbone e i suoi castagni: durante queste passeggiate sono nati gli S.o.s. per il Molino di Moncione e per gli affreschi della Madonna del Monte. Sono stati avvistati i mufloni e le poiane. Se la prima delle escursioni sul versante occidentale è da ricordare per i 185 partecipanti, un’altra significativa è stata quella che grazie all’impegno dei camminatori ha riaperto al mondo il sentiero che da Pomonte portava ai più alti magazzini della vallata. Una esplorazione più che una escursione, metro dopo metro si apriva di fronte ai “pulitori” un sentiero che ha permesso di raggiungere scenari meravigliosi: liscioni, ripide cote, fonti e cascate e costante la presenza dell’acqua, prezioso bene di cui l’Elba dispone e del quale non beneficia a pieno a causa dell’incapacità cronica di governarne il generoso flusso. Leggende, avventure, momenti di storia raccontati dai caprili, dai saltini, dai pianelli, dagli schiumoli, dai massi granitici che assumono forme di delfino, di uomo, di ostrica, di coniglio, di indiano: profili che hanno resistito ai secoli e dall’alto domineranno l’isola sino a quando la natura stessa ne designerà la fine, ché l’uomo di fronte a ciò diventa consapevoleL'isola d'Elba dall'alto dell’immenso e allo stesso tempo della sua impotenza di fronte a tanta energia. Infinite volte lo sguardo gettato verso la vetta per rendersi conto di quanto ancora il peso del corpo avrebbe poggiato sul piede più arretrato, ma la fatica veniva sempre sopraffatta per lo stupore di ciò che ad ogni passo il panorama disvelava. La pausa per il convio da momento agognato diveniva realtà allorquando i “viandanti” aprivano i loro zaini con le vivande offrendone senza parsimonia agli altri: i termos di caffè, gli zuccherini, i fruttini, venivano generosamente spacciati e nelle ultime escursioni, affinata la tecnica delle riserve, appariva financo il pregiato aleatico e i bicchierini monodose sancivano l’ormai certificata acquisizione del brevetto di provetto escursionista organizzato. Robi Veltroni www.elbacomunico.com


Escursione pastori 6 Caprile recinto Macinelle

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