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Una notte in fila davanti alla posta

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : martedì, 14 marzo 2006

Il dramma dell’immigrazione è tangibile, anche qui a Portoferraio, in via Carducci, a Carpani e in centro. Sono le 10 di sera, il termometro segna 9 gradi, il grecale sferza la faccia. Davanti agli uffici postali stanno facendo la coda, per l’apertura che avverrà l’indomani alle 14,30, extracomunitari, cittadini elbani, clandestini sprofondati nei cappucci. Si devono presentare le richieste di lavoro per il permesso di soggiorno, è come una gara dei 100 metri, ed una maratona della notte. Vince chi parte per primo, e chi ha la forza di resistere per più di 15 ore in fila. La speranza è solo per pochi. Di fianco alle domande saranno segnati l’ora di presentazione, i minuti, i secondi. Si calcola che nella provincia di Livorno, considerando tutte le richieste che perverranno alle poste , soltanto i primi 5 o 6 richiedenti di ogni ufficio riusciranno a rientrare nel numero delle poche centinaia di migranti accettati. Sembra di stare in un altro posto, alla stazione di una grande metropoli, invece è la strada sotto casa. La rabbia stringe la gola, c’è un’ingiustizia che non ha voce, che ha i colori dei plaid a quadri e dei cartoni di pizze divorate sul marciapiede. L’emergenza si avverte nella improvvisata lista d’attesa. Un foglio con scritto nomi e cognomi ed un numero accanto, chi si segna e torna a casa a dormire perde il posto. Ci sono persone che devono andare a lavorare alle 6,30 del giorno dopo e non hanno nessuno che può dargli il cambio. I più fortunati dormono in macchina, ed hanno una giornata fatta di attesa. Sul posto arrivano gli assessori Daniele Palmieri e Cosetta Pellegrini, arriva il sindaco Roberto Peria. Arriva la protezione civile, che è sempre in allerta, ma oggi no. Si cerca di trovare una soluzione. Davanti all’ufficio di via Carducci ci sono i locali della Misericordia che ha finito il turno di assitenza, ha spento e chiuso tutto. Forse si può dare un riparo ai migranti, si possono riaprire le saracinesche, ma occorrono molte telefonate, ed intanto la temperatura continua a scendere.


fila posta migranti

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