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5 Aprile: Tutte le voci dell’alternativa (prima parte)

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : lunedì, 07 aprile 2003

Proponiamo la prima parte della sintesi degli interventi che hanno animato il dibattito della lunga e articolata giornata del 5 aprile, nella quale le diverse anime del centro sinistra portoferraiese si sono ritrovate nella sala della Provincia per discutere ed iniziare un piano programmatico in vista delle prossime consultazioni elettorali. Dopo l’introduzione di Giovanni Fratini, in cui il capogruppo di “Insieme per il Futuro” ha insistito sul concetto di “pari dignità” delle diverse forze in campo, il primo intervento dalla platea è stato quello di Antonella Giuzio portavoce per l’Ulivo, che ha sin dall’inizio sottolineato il valore simbolico di apertura che l’Ulivo ha voluto dare scegliendo proprio lei come portavoce. “Sono una persona ai margini della vita pubblica – ha detto – non ho una lunga esperienza politica, ma proprio per questo sono qui a rappresentare tutti coloro che si riconoscono nell’Ulivo da cittadini, senza essersi mai avvicinati troppo all’esercizio della politica. Lo sbaglio di 4 anni fa del centrosinistra portoferraiese è stato proprio quello di chiudersi nelle segreterie, adesso vogliamo un nuovo corso, che si apra all’esterno e che si connoti di una forte e seria progettualità.” Il secondo intervento è stato quello di Benedetto Lupi di Rifondazione che ha esordito con pensiero di Pace e un invito ad aderire alla manifestazione nazionale del 12 aprile. Ha poi continuato rimarcando il carattere innovativo della assemblea partecipativa e ribadendo la pari dignità di tutti i protagonisti, senza pregiudizi. Ha successivamente espresso i due concetti chiave della rinascita del centrosinistra: unità e alternativa. Unità, nella consapevolezza delle pur marcate differenze, che però deve unirsi ad un serio progetto alternativo: un progetto da scrivere tutti insieme. E’ poi intervenuta Tatiana Paolini per il Comitato spontaneo di Piazza Gramsci, nato per contrastare la situazione di degrado in cui versa il centro storico. “Il Comitato nasce dalla situazione di emergenza in cui si trovano gli abitanti delle zone interessate. Ma noi, al di là delle emergenze, vogliamo mettere a disposizione la nostra collaborazione, la nostra conoscenza specifica dei problemi che interessano quella porzione di città, vogliamo partecipare, vogliamo promuovere l’abitudine ad incontrarci ed a fornire le competenze che abbiamo sviluppato.” Tatiana Paolini ha concluso con un ricordo del pittore Gonni recentemente scomparso: “Gonni abitava in una via del centro storico, aveva affrescato il muro davanti alla sua porta. Adesso un privato lo ha fatto ridipingere cancellando la sua testimonianza artistica. Anche questo è un segnale della mancanza di rispetto che si usa verso il territorio.” Leo Lupi per L’Italia dei Valori ha riferito che il partito che lui rappresenta offre un contributo per un risveglio dal torpore della vita politica, e ha affermato che occorre riprendere come punto di riferimento per un programma alternativo non solo l’antiberlusconismo, ma anche il valore della pace e della legalità. Il microfono è passato ad Elisabetta Tiberi per il Comitato Cittadini Attivi, sorto per dare voce al malcontento provocato dal progetto della strada pedecollinare Albereto – Le Foci. “il nostro comitato – ha spiegato – si è costituito attraverso un tam- tam spontaneo, di cittadini che condividono le stesse idee e che perciò si sono uniti per la tutela dei loro diritti. Ci offriamo per il Laboratorio di idee sorto oggi mettendo a disposizione la nostra esperienza e le nostre idee che vengono da un attento studio delle carte e delle previsioni urbanistiche. Vogliamo lavorare insieme agli altri comitati, vogliamo coordinare il nostro lavoro, vogliamo che le idee diano vita a nuove proposte e che queste si concretizzino in progetti. Noi ci siamo”. E’ stata la volta di Michele Alessi il cui documento scritto riportiamo per intero in un altro articolo del nostro giornale. L’intervento di Carlo Rizzoli dei Verdi ha sottolineato la tensione ideale che scaturisce dalla ricerca di un terreno comune. “Siamo minoranze – ha detto – quindi solo insieme possiamo pensare di costituire una vera forza”. Ha poi rivolto dure critiche su alcuni aspetti concreti della gestione del territorio portoferraiese: “La Cosimo de’ Medici è un grave errore dal punto di vista del merito e del metodo. E’ un escamotage per porre il bilancio in una zona franca, fuori dal controllo istituzionale.” Anche per la questione acqua si è espresso in termini molto chiari “l’unica possibilità concreta per risolvere la questione è all’interno dell’Ato” Giovanni Gay del movimento animalista ha esplicitato la convinzione che occorra stilare al più presto e all’interno di assemblee pubbliche una lista di contenuti e obiettivi e di dare vita, sin da ora, ad un governo ombra che si prenda a cuore i punti più importanti della politica portoferraiese ad esempio il problema della destagionalizzazione. Ha preso poi la parola Angelo Zini Segretario di sezione dei DS di Portoferraio: “Mi piace questa alternanza di interventi – ha esordito – nessuno è arrivato qui per presentare un programma, siamo qui per discutere con pari dignità. C’è la coscienza propria dei partiti - ha continuato – di non avere più un ruolo dominante, di non poter più rappresentare la totalità degli intendimenti della popolazione. Ma si sta formando una felice contaminazione tra organismi che devono avere una pari dignità”. Ha successivamente ribadito – riferendosi soprattutto alle scelte della politica del territorio – il concetto del limite, che è il limite dell’ambiente stesso. “Per questo dobbiamo metterci insieme, per costruire una coalizione sul tutto il territorio. Stasera - ha concluso Zini – vedo un buon inizio per un nuovo modo di dialogare”. Gli altri interventi che si sono succeduti dopo Zini, in ordine di tempo, Diversi, Giusti, Galli, Squarci, Bonistalli, Peria, Sangalli, Rossi, Pacini, con le conclusioni di Fratini, saranno oggetto del seguito di questo articolo che pubblicheremo domani. (Continua)


provincia 5 aprile 3

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angelo zini

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