Non guarderemo, lunedì, il “faccia a faccia” (per così dire) fra i due leader degli opposti schieramenti politici italiani: L’enfasi che è stata data a questo evento ci pare spropositata, diseducativa, antidemocratica. Esagerata, perché non si può ridurre la politica elettorale a un casting, né quella che dovrebbe essere la dichiarazione programmatica d’intenti a un provino per un reality show. Se il premier in carica intende illustrarci le meraviglie compiute dal suo governo, non può che tentare d’ingannarci, perché di meraviglie il suo governo non ne ha fatte, e lo sappiamo benissimo quando ci frughiamo in tasca. Se il leader contrapposto dell’attuale opposizione vuole illustrarci le nefandezze compiute dall’avversario, perde tempo, perché potremmo raccontarle noi a lui. Se vogliono dirci cosa si propongono di fare qualora vincessero, diciamo al premier che è un film già visto, e poco divertente; al leader dell’attuale opposizione che noi sappiamo bene cosa dovrebbe fare: se lui è uno di noi, come dice, sappiamo la stessa cosa, e quindi non importa ridirsela. Perché, a buttare tutto in rito propiziatorio, in ricerca di consenso, in elegante scontro di wrestling si compie un delitto di diseducazione: abitua a essere spettatori, non attori, della politica. Perché si delega, di nuovo, alla televisione una funzione formativa che quasi mai essa ha. Perché democrazia non è scegliere (come purtroppo sembra si faccia negli USA) a simpatia fra due persone, secondo il criterio della telegenicità, della disinvoltura, della faccia tosta; è invece scegliere fra opzioni forti, fra visioni del mondo, progetti di sviluppo, valori etici, garanzie di comportamenti che accordino l’interesse assoluto al bene generale. La televisione a questo non serve. E’ una moltiplicazione inutile di parole e immagini che non fanno vibrare nessuna emozione o, se lo fanno, le emozioni sono come quelle di “Cento vetrine” o “Beautifull”. Per questo non guarderemo lo scontro di lunedì: non ci piacciono i “faccia a faccia”. E ancor meno i “faccia a culo”. La Primula Russa (noi no) www.isoladelba.splinder.com Me lo lasci dire, lei è il solito comunista disfattista e snob, dispregiatore del meglio che ha offerto l'imperante cultura nazionalpopolare italiana! Ma come? Io sono ancora qui che lacrimo per aver perso l'ultimo appello al voto del Presidente del Consiglio, e lei cinico mi disprezza nientemeno che una perla rara come una telefania di Berlusconi in un vespasiano, ancorchè incrinata dalla presenza del candidato mortadella? Scenda da quel piedistallo e si renda conto di essersi macchiato di uno dei più orrendi, innaturali, abominevoli crimini che mente umana possa concepire: la lesa maestà televisiva.
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