La parola ai cittadini: è questa forse la sintesi più appropriata di quanto accaduto ieri sera al secondo incontro del comitato Comunico, riunitosi presso la sala messa a disposizione dall’Aviotel. Ancora più numerosa l’affluenza, più acceso il dibattito in alcuni frangenti, maggiormente articolata l’elencazione delle ragioni a sostegno del comune unico. Dopo una breve sintesi introduttiva sulla riunione di Portoferraio, Raffaele Sandolo ha ribadito le considerazioni espresse recentemente in un suo scritto, sottolineando i vantaggi che il comune unico potrebbe assicurare anche in termini di ottimizzazione del personale a disposizione delle amministrazioni e ha voluto sfatare la convinzione che un solo comune implichi necessariamente un centralismo contrapposto alle esigenze locali o “periferiche”, ma che anzi si debba lavorare per creare un’amministrazione organizzata in modo tale da poter essere ancora più rappresentativa e vicina agli utenti nell’erogazione dei servizi. Illuminante l’intervento di Chiara Nervi, che ha messo l’accento sulla disparità di trattamento a cui sono soggetti i cittadini elbani, che possono contare in misura diversa sull’efficienza amministrativa a seconda del comune di residenza. Altro aspetto che è emerso dal confronto ha riguardato la maggiore garanzia in termini di rispetto della legalità derivante dalla diminuzione di centri di potere politico, oltre alle implicazioni in ordine al rafforzamento del peso che l’amministrazione unica potrebbe far valere nei suoi rapporti con il “continente”. L’allargamento del territorio ricadente sotto un’unica amministrazione potrebbe altresì consentire alle stesse imprese di ampliare la propria sfera d’azione – ha osservato Renato de’ Michieli Vitturi – che, anche attraverso lo strumento consortile, potrebbero contendere con maggior probabilità di successo il campo degli appalti pubblici alle imprese provenienti da fuori, le quali spesso riescono a proporsi ed imporsi grazie a prezzi di fornitura più bassi. Antonio Donati ha invece rimarcato con una certa sorpresa l’assenza di amministratori e forze politiche, tenuto conto che, in prospettiva, la questione ha una primaria importanza proprio per questa categoria di persone ed ha auspicato per il futuro un loro più fattivo coinvolgimento. E’ stata questa l’occasione per Vittorio Rigoli di sottolineare ancora che l’iniziativa si fonda sulla volontà popolare ed il coinvolgimento dei rappresentanti dei cittadini dovrà avvenire necessariamente, tenuto conto che di questioni strettamente legate alla politica si tratta, ma che è la metodologia che deve essere capovolta. Sono i cittadini che devono guidare il percorso di rinnovamento che direttamente li coinvolge. Paolo Franceschetti ha poi focalizzato il suo incisivo intervento sulla assurda assenza di un assessore al turismo effettivamente impegnato nella formulazione di una politica turistica che interessi l’Elba nel suo insieme. Alessandro Farina è quindi intervenuto per stigmatizzare la funzione di un’Apt i cui vertici e le cui strategie politiche vengono decise in contesti diversi rispetto a quelli di cui dovrebbe tutelare gli interessi, senza che il contesto elbano abbia la possibilità di intervenire a monte. Molti, insomma, sono stati anche nel secondo incontro di Comunico gli interventi che hanno riguardato l’inadeguatezza dell’attuale frammentazione amministrativa, che determina una intollerabile dispersione di risorse. Carlo Rizzoli, oltre a voler nuovamente puntualizzare il progetto del mantenimento delle municipalità, che potrebbero peraltro essere più di otto, ha messo in risalto la natura trasversale del progetto Comunico poiché riguarda le basi stesse del fare politica. Ha poi fatto notare che le riunioni aperte del comitato possono permettere una più immediata comunicazione tra il cittadino che non riveste un ruolo politico con quello che invece ha funzioni di governo. Al termine dell’incontro, svoltosi in una sala pressoché piena, è stato approvato formalmente, con un solo astenuto e nessun contrario, il cammino procedurale scelto: un disegno di legge regionale per la costituzione del comune unico dell’Isola d’Elba che venga contemporaneamente promosso dagli otto consigli comunali e suffragato dalla raccolta delle cinquemila firme necessarie per la proposta di iniziativa popolare, al fine di rendere l’indizione del referendum consultivo da parte della Regione un atto sostanzialmente dovuto. Lunedì si incontreranno i gruppi di lavoro che approfondiranno e articoleranno ulteriormente le strategie e le ipotesi di azione. Chi vuole dare il proprio contributo può scrivere a mailbox@elbacomunico.com per ricevere tutte le informazioni su dove si svolgerà l’incontro dei gruppi di lavoro.
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