Il sindaco Roberto Peria e l'assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Portoferraio Daniele, il responsabile dell'igiene territoriale della ASL Genghi, il dirigente scolastico Vincenzo Liorre una nutrita (ci pare il termine più calzante) delegagazione di genitori dei ragazzi delle medie portoferraiesi e giornalisti sparsi tutti insieme appassionatamente sono andati a tavola giovedì 9 Marzo. Ma ad accoglierli non è stato un esclusivo ristorante bensì una mensa ed il menù era quello di un giorno di ordinaria amministrazione gastronomica lo stesso che la C.I.R. (la ditta emiliana che da anni cura la mensa scolastica) ha servito ai ragazzi delle Scuole Medie Pascoli. In tavola ravioli al sugo di pomodoro, arista e piselli al forno, frutta. Tutti alimenti con il bollino di "biologico" come indispensabile passaporto per arrivare ai ragazzi. Lo scopo dichiarato del convivio era quello di testare la qualità del servizio (risultato buono) e di promuoverne l'utilizzo da parte di un numero maggiore di studenti portoferraiesi. Infatti mentre nel ciclo delle elementari 8 bambini su 10 usufruiscono della mensa, alle medie le soluzioni individuali prendono il sopravvento ed a mensa vanno solo un paio di ragazzi per classe appena 42 in tutto. E' un'opportunità a nostro avviso persa da troppe famiglie, forse influenzate da una fama di mediocrità delle mense (nel caso immeritata), da atteggiamenti alimentarmente iperprotettivi nei confronti dei figli che non hanno quasi mai ragion d'essere, e dai costi del servizio (che in realtà sono contenuti nella media di 3 euro a pasto). Un'opportunità persa, anche perché mangiare insieme le stesse cose, con dei coetanei, è un'azione che, oltre a risultare emotivamente coinvolgente per i ragazzi, ne favorisce lo sviluppo della socialità, ed ha quindi una importante funzione educativa.
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