Condanna a un anno e quattro mesi di reclusione, con sospensione della pena, per un coppia di coniugi residente da qualche anno all'Elba che aveva realizzato una limitata ma produttiva coltivazione di canapa indiana per uso personale nel giardino di casa in località Ortano. La storia risale all'estate scorsa quando due ex "figli dei fiori", ormai giunti alla soglia dei cinquant'anni, hanno messo a dimora 22 piante di marijuana da cui potevano ricavare oltre 7 etti di sostanza stupefacente ed sono stati trovati in possesso di altri 965 grammi di foglie di cannabis già essiccate contenute in appositi barattoli. La piccola piantagione era stata scoperta dai carabinieri di Portoferraio, intervenuti in seguito a una segnalazione. La coppia attendeva con estrema cura alla coltivazione della domestica cannabis. L'uomo, che nei mesi estivi lavora come giardiniere, aveva predisposto anche un efficiente sistema di irrigazione automatizzato e regolato a distanza che serviva a innaffiare singolarmente ciascuna pianta. I due, difesi dall' avvocato Luciano Picchi, hanno però convinto il giudice per l'udienza preliminare, Sandra Lombardi, che la loro coltivazione di marijuana era solo per uso terapeutico e personale e non aveva fini di spaccio. Il giardiniere ha infatti detto di fare uso dello stupefacente la sera per rilassarsi e riuscire a prendere sonno più facilmente. Dovrà adattarsi per il futuro a prodotti ipnotici della normale farmacopea o, per restare sul naturalistico, coltivare della tolleratissima camomilla.
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