Caro Sergio, ho letto il botta e risposta tra te e il Presidente degli Albergatori sull'argomento delle inserzioni pubblicitarie dell'Associazione Albergatori e della Faita (campeggi). Come al solito hai scritto un pezzo divertente e un po' irriverente che non ha potuto che suscitare reazioni a chi muovevi critiche così spigolose. Loro hanno ragione su di un aspetto, hanno pagato di tasca loro e giustamente hanno promosso quello che più gli piaceva fare. Su questo sono inattaccabili sotto ogni punto di vista. Peraltro hanno agito coraggiosamente senza altre sponde. Per questi motivi è un'iniziativa importante e da allargare in futuro a più enti e istituzioni possibili per avere più denaro, forze e risorse da investire (compreso il mio denaro beninteso). Le premesse dell'attuale campagna vanno ricercate nella difficile congiuntura internazionale economica, nella guerra USA-Irak nei postumi dell'avvento dell'euro e dall'alluvione del settembre scorso. Se gli obiettivi di questa campagna sono "tattici", vale a dire "cerchiamo di raccogliere quello che possiamo in un anno così difficile", è possibile riscontrare dei dati positivi nell'attuale azione pubblicitaria, sopratutto nella coraggiosa iniziativa di un impegno economico da parte di committenti privati. In questi termini è un'azione positiva anche se tecnicamente è un'azione che non condivido nei suoi modi di attuazione. Le crisi contingenti possono giustificare uno strumento promozionale contingente. Ma l'anno prossimo cosa fare? Il mio suggerimento è quello di trovare un "posizionamento" dell'Isola per una promozione che possa essere avviata e perseguita per alcuni anni. Possono essere trovati almeno tre posizionamenti complementari al semplice posizionamento "balneare". Si possono e si devono sfruttare 3 elementi per posizionare l'isola per la bassa stagione: 1) storia, archeologia, architettura e cultura; 2) ambiente e Parco Nazionale; 3) sport e natura. Veicolare su media di settore e/o promuovere pubblicazioni particolari per raggiungere pubblici specifici di possibili frequentatori dell'Elba fuori stagione è il modo per poter lavorare con tranquillità per gli anni futuri. Comprendere e far comprendere (sopratutto nelle scuole elbane) che 2500 anni di mitologia, leggende, storia antica, moderna e contemporanea sono un patrimonio unico e spendibile al pari delle più celebrate località artistiche e monumentali nazionali. Il Parco Nazionale garantirà il territorio come certificatore di qualità e offrirà una visibilità qualitativa più alta di qualsiasi associazione di categoria o municipio che intenda sponsorizzare una qualsiasi promozione o manifestazione locale o di settore. Capire e far capire che all'Elba è possibile fare sport outdoor 365 giorni all'anno in una natura inserita in un Parco Nazionale. Questa soluzione ha un grande vantaggio: è una soluzione che impegna poche risorse economiche di promozione. Ha però alcuni ostacoli: deve essere appoggiata anche dai singoli comuni in un'ottica comprensoriale di investimenti in beni ambientali e storici, deve essere una linea strategica da perseguire per anni e non costa niente in termini di paesaggio e territorio mangiato dal cemento, cioè la materia prima per fare turismo delle prossime generazioni di albergatori, commercianti ecc... Quest'ultimo è l'ostacolo più grande all'attuazione di quello che è una soluzione a lungo termine pagante per rendere l'isola fruibile turisticamente anche da ottobre a marzo e per tanti anni futuri, ridurre l'impatto dell'edilizia. Deve essere logicamente una linea condivisa da larghi strati della popolazione residente. Bisogna impostare una piccola rivoluzione culturale che diventi un aspetto quasi "sociologico": rendere consapevoli e orgogliosi gli abitanti di quest'isola di ciò che essa rappresenta per la storia, la cultura e l'ambiente. Con tutto il rispetto per altre località turistiche non vedo grandi competitori a un'Isola d'Elba così proposta ai visitatori e così orgogliosamente vissuta dai suoi abitanti e imprenditori. Alziamo il tiro... possiamo fare di più. Le critiche mosse agli Albergatori per il tono o il tipo di pubblicità fatta possono essere legittime, dure, soggettive o ingiustificate. L'importante per la comunicazione dell'Elba è capire da oggi cosa dire, a chi dirlo, quando dirlo, dove dirlo e con chi dirlo.
rio elba panorama dal volterraio