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Legambiente attacca il Comune di Rio Marina sul caso Capo d'Arco

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 07 marzo 2006

Il Consiglio Comunale del Comune di Rio Marina, in seguito ai ricorsi presentati al T.A.R. della Toscana da alcuni privati, ha provveduto all’annullamento di un precedente e contestato Piano Particolareggiato di Iniziativa Privata (precedentemente approvato dal Commissario di Governo VicePrefetto Pesce Il 14 aprile 2001 e successivamente, il 19 aprile 2002, dal Comune di Rio Marina) che prevedeva la costruzione di 13.000 metri cubi, riguardante il comprensorio di Capo d’Arco. Il Sindaco di Rio Marina ha quindi sottoposto all’approvazione del Consiglio Comunale un Piano Particolareggiato di Iniziativa Pubblica che riprende ed amplia le previsioni del Piano Privato annullato, le estende ad altri comparti prima non interessati dalle nuove previsioni, comprendendo anche una fascia costiera sugli scogli, all’interno del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, che è interessata da numerosi abusi edilizi in zona demaniale, rilevati dalla Capitaneria di Porto di Portoferraio e l’Ufficio Marittimo di Rio Marina nel dicembre 2002 che, nel corso di una indagine effettuata sulla costa e sulla minuscola spiaggia del Brigantino, “verificando la presenza di abusi sul demanio marittimo e nella fascia di rispetto di 30 m.” , segnalarono all’Autorità Giudiziaria difficoltà di accesso alla spiaggia e piazzole in cemento e porfido, scalinate, manufatti abusivi in pietra, una tavola calda e un bar in zona di rispetto, contestando la violazione dell’art. 734 del codice penale “deturpamento di bellezze naturali”. Va anche ricordato che nello stesso comprensorio il Corpo Forestale dello Stato ha accertato nel novembre 2004 la realizzazione di 6 appartamenti abusivi all’interno dello stabile del “Cantinone”, dentro l’area protetta dal Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. Per l’approvazione del nuovo Piano Particolareggiato di Iniziativa Pubblica il Comune di Rio Marina ha avuto evidentemente bisogno delle relative autorizzazioni degli Enti competenti, che ci risultano in parte già ottenute, anche attraverso la presentazione di un atto essenziale: la Valutazione degli effetti ambientali (V.E.A.) del Piano Particolareggiato nel Comprensorio Turistico di Capo d’Arco. Tale V.E.A., allegata alla delibera del Consiglio Comunale del Comune di Rio Marina n. 13 del 11/02/2005,- dovrebbe aver riguardato tutti i 7 comparti – alcuni dei quali di rilevante importanza ambientale e paesaggistica – compresi nel nuovo Piano Particolareggiato di iniziativa Pubblica così non è. Infatti, in questi giorni abbiamo potuto verificare che in allegato alla delibera n. 13/2005 è stato presentata una V.E.A. che è datata novembre 2000, eseguita a cura di “Ambienteitalia istituto di ricerche”, e che è palesemente la V.E.A. presentata a corredo del precedente Piano Particolareggiato di Iniziativa Privata, comprendente solamente i 3 comparti inizialmente proposti dai privati (comparto A; comparto B, Comparto C) e che non prende in nessuna considerazione i 4 nuovi comparti aggiunti nel Piano Particolareggiato di Iniziativa Pubblica. La V.E.A. presentata ed adottata dal Consiglio Comunale di Rio Marina, oltre ad essere clamorosamente incompleta e quindi di nessuna efficacia, è palesemente quella presentata oltre 5 anni fa dalla “Immobiliare Capo d’Arco s.p.a.” per un Piano Particolareggiato di Iniziativa Privata: il Comune di Rio Marina, per giustificare un Piano Particolareggiato di Interesse Pubblico, ha fatto quindi semplicemente propria una incompleta Valutazione degli effetti ambientali presentata da una immobiliare. Ma la “svista” non sembra essere a carico della sola Amministrazione Comunale: anche gli organi di controllo degli atti urbanistici che hanno fornito le autorizzazioni relative al Piano Particolareggiato di Interesse Pubblico non si sono evidentemente accorti di aver approvato anche una V.E.A. vecchia di 5 anni; palesemente incompleta e non prodotta dal Comune di Rio Marina, soggetto richiedente del Piano Particolareggiato di Interesse Pubblico, ma dall’Immobiliare privata che aveva con quella V.E.A. sostenuto la richiesta di Piano Particolareggiato di Interesse Privato che il Comune di Rio Marina aveva dichiarato nulla con atto del Consiglio Comunale, nullità che evidentemente si estendeva anche alla V.E.A. dei privati che il Comune ha fatto propria – ci chiediamo con quale atto formale di incarico e/o recepimento - nel 2005. Chiediamo quindi di conoscere pa parte di chi di competenza: 1) Se si ritiene che la V.E.A. presentata dal Comune di Rio Marina abbia validità totale, o parziale, riguardo al Piano Particolareggiato di Iniziativa Pubblica di Capo d’Arco. 2) Come sia stato possibile che gli organi preposti per legge a dare pareri di conformità sugli atti urbanistici del comune di Rio Marina non si siano accorti che la V.E.A. in questione era relativa ad un Piano Particolareggiato di Iniziativa Privata presentato dalla “ immobiliare Capo d’Arco s.p.a.” nel lontano 2000 e che interessava solo parzialmente il Piano Particolareggiato di Iniziativa Pubblica. 3) Come sia stato possibile che, da parte degli organi suddetti, in base ad una V.E.A. riguardante solamente 3 comparti si sia autorizzato un Piano Particolareggiato di Iniziativa Pubblica che riguarda 7 comparti, uno dei quali nella fascia costiera del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e con diffusi abusi edilizi sul demanio marittimo rilevati dalle Forze dell’Ordine. 4) Se sia intenzione del Comune di Rio Marina presentare una nuova V.E.A. relativa al Piano Particolareggiato di Interesse Pubblico di Capo d’Arco che, a questo punto, avrebbe solamente valore giustificativo dei progetti già presentati e non valutativo del loro effettivo impatto ambientale e paesaggistico; 5) Se l’Ente Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano abbia fornito qualsivoglia nulla-osta per quanto di propria competenza e come intenda comportarsi l’Ente in relazione agli accertati abusi edilizi, che ci risulterebbero oggetto di richiesta di improponibili “condoni”, sanatorie o acquisizioni al patrimonio pubblico in un’area nota per l’esclusivo uso privato, con successivo ampliamento delle strutture esistenti e creazione di nuovi servizi dentro un’area costiera protetta. 6) Come intendano tutti gli Enti interessati all’iter concessionario del Piano Particolareggiato di Iniziativa Pubblica di Capo d’Arco verificare la congruità di un iter amministrativo che ha portato all’approvazione di una V.E.A. palesemente non attinente al Piano stesso, presentata nel 2000 da una immobiliare privata e fatta propria da un’Amministrazione pubblica nonostante l’incompleta copertura della valutazione dei comparti, riferendosi a 3 comparti su 7.


goletta cantinone

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