Al sottosegretario alla difesa e senatore del Cdu Francesco Bosi (nella foto) non sono piaciuti i risultati della classifica regionale della raccolta differenziata stilata da Greenreport e che vede il suo comune, Rio Marina, fra gli ultimi 6 nell’intera Toscana, con appena il 7,45%. Il senatore Bosi, ha scritto a Giovanni Frangioni, presidente dell’Elbana servizi ambientali, per denunciarne lo "scarso impegno" dicendo «Credo non le sfuggirà che questa posizione critica deve essere ascritta all’inefficienza di Esa che, per contratto di servizio, ha assegnato il compito di curare la raccolta di rifiuti». «Con lettera del 18 novembre 2004 – ricorda il senatore Bosi - mi sono rivolto a Lei affinché venisse affrontato e risolto il problema, e considerato che, dopo un incontro nel quale ricevetti assicurazioni, non ho avuto alcun riscontro, sono tornato a scriverLe sollecitando la definizione della cosa, e mi meraviglia che nulla sia accaduto. Solo alcuni giorni fa –ed è trascorso oltre un anno- mi è pervenuta una sua lettera nella quale mi chiede un nuovo incontro e ulteriori informazioni, il che francamente testimonia uno scarso impegno nella soluzione del problema». Una polemica, quella del senatore Bosi, che non convince affatto il presidente di Esa. Frangioni ci ha detto: «Bosi mi ha mandato una lettera la scorsa settimana. Ho subito risposto e credevo fosse finita li, invece il sindaco l’ha inviata alla stampa. Devo dire che dice delle inesattezze. Nei fatti quel che dice non è vero. Non nascondo che la lettera mi ha un po’ sorpreso ed irritato». Ma quali sono le inesattezze di cui parla Frangioni? «Intanto il contratto di servizio col comune di Rio Marina, che tra l’altro è scaduto, non fa nessun riferimento alla raccolta differenziata - precisa Frangioni - poi perché il sindaco afferma di avermi inviato una lettera il 18 novembre 2004, e io a quell’epoca non ero il Presidente di Esa. Inoltre perché Esa proponesse un progetto di raccolta differenziata per Rio Marina, così come ci eravamo impegnati nell’incontro del 14 febbraio 2005, occorrevano i dati tecnici che avevamo richiesto proprio al comune ed ai tecnici. Bisognava che il comune riempisse le relative schede (popolazione, flussi dei rifiuti, dati tributari, ecc.) così come abbiamo specificato in una lettera alla quale il comune non ha mai risposto». Il racconto di Giovanni Frangioni prosegue: «A maggio 2005 abbiamo mandato al Comune di Rio Marina un preventivo sulla raccolta degli ingombranti. Anche su quello non abbiamo mai avuto risposta. Tornando alla raccolta differenziata, il comune avrebbe dovuto darci i dati sulla raccolta differenziata che intercetta da solo (per esempio gli ingombranti) ed avrebbe anche dovuto, secondo gli impegni presi nelle riunioni con tutte le amministrazioni, a trovare un’area per una stazione ecologica dove conferire i rifiuti differenziati: vetro, lattine, sfalci, ingombranti, ecc. Niente nemmeno in questi casi. Senza queste condizioni, senza un minimo di infrastrutture e progettualità, senza nemmeno sapere dove e come si vogliono mettere i cassonetti dedicati, è impossibile fare la raccolta differenziata a Rio Marina. Dove si sono fatte queste cose la r.d. comincia davvero a funzionare: nel comune di Portoferraio siamo ormai al 17,5% di raccolta differenziata». La lettera di Bosi comunque dimostra il perdurare di rapporti molto tesi tra Esa e Comune. «Esa nel 2005 ha fornito al comune di Rio Marina il servizio di raccolta di carta e cartone per le grandi utenze. Oltretutto Rio Marina è uno dei comuni che più appesantisce la situazione economica dell’Elbana servizi ambientali, partecipa con una quota minima. Portoferraio da sola ha il 99,70% delle quote Esa, gli altri 6 comuni (Campo nell’Elba non aderisce ad Esa), compreso Rio Marina si dividono il restante 0,30%». www.greenreport.it
buraccio rifiuti