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Non era offensivo chiamare lobby i commercianti del centro storico

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : sabato, 04 marzo 2006

Non capisco proprio perché il Presidente del CCN si senta offeso dall’appellativo “lobby” da me dato alla sua associazione. Il termine ha un significato che mi sembra corrispondere esattamente alla definizione e alle finalità che la signora Palombi le attribuisce : “unire gli sforzi degli operatori commerciali operanti nel Centro Storico, al fine di migliorare la capacità e la possibilità dell’offerta di servizi all’interno di questo nostro ( “nostro” inteso come affettività e non certo come proprietà) Centro Storico, sforzandoci di avanzare e proporre progetti per migliorare e restituire vita a questo Centro agonizzante, ben coscienti che da lì passa il nostro ( “nostro” in questo caso come senso di proprietà) futuro lavorativo e quello delle nostre famiglie. Non è certamente nostro interesse boicottare il miglioramento del Centro, visto che noi come commercianti viviamo o moriamo con esso dato che è il nostro luogo di lavoro. I nostri interessi coincidono con gli interessi del Centro, di chi vi abita, di chi viene a visitarlo, di quelli a cui il centro piace o comunque piacerebbe viverlo”. Il CCN è dunque un centro di interessi comuni, perfettamente coincidente con la sua “ragione sociale”. Il termine LOBBY infatti non ha caratterizzazione negativa, traendo il suo significato dal corridoio in cui i parlamentari statunitensi ricevono il pubblico che manifesta loro le sue richieste di intervento a proprio favore. In questo non c’è niente di male, ovviamente; la connotazione negativa attribuitagli correntemente nasce, non certo per colpa della signora Palombi, da un moralismo un po’ ipocrita vigente al nostro tempo, per il quale tutelare i propri interessi pubblicamente è quasi una cosa vergognosa, e poi lo si fa per via d’amicizie o di legami celati che sono più prossimi all’Associazione a delinquere che alla aperta e palese attività lobbistica. Il mio intervento non si rivolgeva quindi alla lobby dei commercianti, che fanno benissimo a tutelare i propri interessi; ma all’Amministrazione che deve tutelare la propria capacità progettuale e decisionale ascoltando tutti e informando tutti, ma operando in coerenza con il proprio programma perché su quello ha ottenuto la fiducia della maggioranza della popolazione. Le lobby diventano centri di potere perché chi ne ha facoltà conferisce, per proprio interesse o per debolezza, loro un potere indebito, che sarebbe stolto e anche improprio rifiutare. Altrimenti restano centri portatori di interesse e, come nel caso, energie progettuali che si confrontano con altre energie progettuali. Se tutto resta in questa normalità (ovviamente a mio avviso), la dinamica politica non può che guadagnarne. E anche la cittadinanza.


portoferraio centro storico panorama

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