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Se non è malasanità è sanità insensibile

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : sabato, 04 marzo 2006

Riceviamo la lettera di denuncia di Gianfranco Carletti circa un presunto episodio di malasanità patito dall’anziana madre: Vorrei mettervi a conoscenza del trattamento subito da mia Madre: (Di 90 anni invalida al 100 % ) che purtroppo a sentori di paese non è l’unico caso, ma sembra che sia una normalità. Circa tre mesi fa mia madre ebbe un peggioramento fisico e dopo varie cure e controlli la sua dottoressa, ci fece una richiesta all’ASL per avere una carrozzella ed un girello (attrezzo che aiuta gl’invalidi a fare qualche passo. E qui inizia l’odissea! Con il certificato d’invalidità totale e il certificato del medico di famiglia mi presento dal medico dell’Asl il quale mi dice che ci vuole un altro documento in possesso di mia madre. Il giorno dopo ritorno dal medico con tutti documenti in mio possesso, ma quello richiesto non c’è ed allora il dottore molto gentilmente fa una telefonata, e dopo mi dice che nell’arco della settimana verrà a domicilio una fisioterapista per controllare quale modello di sedia sarà più adatta. Dopo tre settimane e dopo aver fatto molte telefonate, un venerdì viene al domicilio di mia madre una fisioterapista e dopo aver controllato la casa, lascia un biglietto con il numero di telefono del Reparto di fisioterapia dell’ospedale elbano da chiamare il lunedì per il ritiro della carrozzella ed il resto del materiale. Il lunedì telefono, e mi viene fissato l’appuntamento per il giorno dopo alle ore 12, 00. Alle 12.00 del giorno dopo puntuale sono davanti al magazzino dell’ospedale e dopo aver atteso un po’ non vedendo nessuno telefono e cosi viene un fisioterapista il mi consegna il tutto. Passato un mese, mia madre si aggrava ed entra in coma e trasportata in ospedale ci rimane per circa una settimana, alla fine della degenza la caposala del reperto di medicina mi dice che è necessario “con la richiesta del medico di famiglia” un materassino antidecubito da ritirare presso l’ufficio della Asl. Il giorno dopo con il certificato del medico di famiglia ritorno all’ambulatorio, dove trovo una signora, consegno la richiesta, ed attendo la consegna, ma Lei molto gentilmente mi dice “fra 15 giorni avrà la risposta perchè purtroppo l’ autorizzazione deve arrivare da Livorno” a quel punto faccio presente che il tempo di vita di mia madre non era molto di più di quello che ci voleva per avere l’autorizzazione. In ogni modo mia madre è morta circa quindici giorni dopo, esattamente il 1° febbraio scorso, ed io dopo poco ho riconsegnato i materiali al reparto di fisioterapia tutto pulito, lavato, disinfettato ed in ordine, ma ad oggi non ho ricevuto ancora la comunicazione per la consegna del materassino antidecubito. Devo fare un ringraziamento al presidente Giulio Tagliaferro e tutti i volontari della Misericordia di Porto Azzurro che sono stati eccezionali fornendomi tutta l’assistenza e la carrozzella mentre aspettavo quella dell’ospedale. Non sono autorizzato a fare il nome, ma a Porto Azzurro un invalido totale morto da circa un mese e mezzo aspetta ancora il lettino con le sbarre. Questi incresciosi casi di malsanità all’Elba sono tantissimi ma nessuno interviene. Carletti Gianfranco - Porto Azzurro Per capire meglio come sono andate le cose abbiamo provato a chiedere al responsabile dell’ASl zona Elba, Maurizio Trifoglio, che dichiara di aver già dentro la sua valigetta la stampa della lettera inviata ai giornali dal signor Carletti. “Non conosco con precisione la storia, mi riprometto di leggerla attentamente entro stasera e di chiedere sabato mattina ulteriori informazioni al resposabile dell’ufficio protesi, dottor Canalini. Non conosco quali siano i tempi di attesa per questo tipo di servizio, ma comunque ci riproponiamo di capire che cosa sia successo e di monitorare il tempo di evasione delle richieste.” Dall’ufficio stampa della ASL si risponde laconicamente che in effetti ci sono tempi tecnici per avere tutte le autorizzazioni. “La domanda viene inoltrata a Portoferraio e arriva direttamente a Monterotondo, deve avere i visti del direttore generale e del direttore responsabile.” Il problema quindi sussiste, e va risolto.


ospedale piccolo

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