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5 Aprile - Una pesante critica all'atteggiamento del Social Forum

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : lunedì, 07 aprile 2003

Durante l’assemblea che si è svolta ieri pomeriggio è stato fortemente ribadito il concetto della necessità del riconoscimento delle diversità, ma anche del bisogno di superarle avviando un percorso comune a tutte le molteplicità di soggetti che desiderano collaborare per il “nobile scopo”, ovvero costruire un’alternativa all’attuale amministrazione in vista delle elezioni del 2004. Tra i molti interventi, circa una ventina, sono rimasta enormemente infastidita dall’atteggiamento che non posso che giudicare offensivo, provocatorio ed umiliante con il quale alcuni portavoce del Social Forum elbano si sono rivolti sia al pubblico che agli organizzatori dell’incontro. Offensivo per la forma e la terminologia da baraccone con cui si sono espressi (dire cose di sinistra con i modi di quelli di destra, è come dire cose di destra), e provocatorio per lo spessore davvero molto basso dei contenuti proclamati (la solita minestra scaldata e riscaldata delle “poltrone” e dei “partiti che non rappresentano più nessuno”). Sull’umiliante ho qualche argomentazione in più, perché personalmente ritengo veramente deprimente vedere il movimento elbano, che a livello nazionale è il massimo esponente della società davvero “civile”, rappresentato da soggetti che a volte di civile non hanno proprio niente. Dove è andato a finire il rispetto delle diversità ed il pacifismo che tanto ci piace, giustamente, sbandierare in piazza? E’ possibile non riuscire a mantenere un livello di autocontrollo, giungere ai limiti della decenza durante un dibattito? Se come aderente al Social Forum ieri mi sono sentita davvero mortificata, come cittadina mi sono sentita veramente offesa. Non ho la presunzione di sapermi esprimere meglio degli altri, ma ho la decenza, se non so cosa dire, di stare zitta, e credo che sia arrivato il momento per il Social Forum di riflettere sui “suoi” di numeri, sia in termini anagrafici che quantitativi, perché se è vero che è meglio essere in pochi ma buoni, è altresì vero che il mondo non si cambia in sei. Linda Del Bono Si Linda è vero il mondo non si cambia in sei, ma è anche vero che la sinistra, anzi nel caso di specie il centrosinistra, ha bisogno di tutti ed ha bisogno anche di far capire a chi palesemente sbaglia (ritengo in buona fede) che sbaglia. Può essere un segno di maturità accettare di discutere una critica che ci viene rivolta anche se la si considera totalmente priva di fondamento, e poi se si parla di un gruppo si deve considerare tutte le persone che ci stanno, e le persone vanno esaminate nella loro complessità, per ciò che possono darci. Mi è capitato proprio nel pomeriggio di sabato, a margine della riunione di avere uno scontro molto duro con Tatiana, ma è pure la stessa Tatiana che ha fatto un lavoro splendido col comitato di Piazza Gramsci (per citare l'ultimo). E se è vero che anche io vedo che l'Elba Social Forum non funziona abbastanza come ponte verso quelle giovani generazioni che "ci mancano" (ed in altre realtà non è così)ciò non inficia il buon lavoro fatto da tanti, e mi viene in mente per tutti il prezioso spendersi di Roberto Barsaglini, che è stato l'anima di tante iniziative per la Pace. Tutto ciò premesso devo dire che la parte che più mi ha preoccupato negli interventi degli aderenti al Social Forum è stato quel continuo dare del VOI agli altri, che ho letto come una voglia di separatezza e distinzione che era quanto mai fuori luogo in un contesto in cui tutti partiti, comimitati, soggetti associativi diversi e singoli cittadini si sforzavano di mettere da parte le proprie specificità per un fine ritengo nobile come quello di dare un governo migliore a Portoferraio e (fuor di ogni dubbio) alternativo a quello attuale. Si Linda, non esistono illuminati da Dio e non esistono professori di democrazia, ma esempi di democrazia sostanziale si. Pensa con quanta pazienza,dignità, tolleranza e democrazia, ha seduto in quell'assemblea Sauro Giusti, ad ascoltare un ritratto, se non caricaturale, almeno semplificatorio e venato di qualunquismo di ciò che sono e sono stati i partiti. Sauro che è stato (ed è) uomo di partito, che è stato sindaco di questa città, ed ha avuto importanti incarichi, tutti ricoperti con cristallina onestà, e che ora anziano com'è continua a servire con tanta umiltà il suo prossimo, aiutando i suoi coetanei ad avere una esistenza dignitosa, da iscritto ad un partito, da iscritto ad un sindacato. Vedi Linda io credo che il lavoro, ed il lavoro politico (fatto fuori o dentro i partiti non ha importanza) siano un potentissimo antidoto contro le derive da circolo chiuso (settarie si sarebbe detto una volta) o le tentazioni di essere mosche cocchiere, o le pretese di insegnare a mamma come si fanno i figlioli. Confrontarsi su problemi concreti e non su astratti chiacchiericci, lavorare per qualcosa che si sostanzi in cose materiali o in "emozioni organizzate", fa emergere i migliori di noi ma anche all'interno di ciascuno la parte migliore, la più sociale, la più utile. Ciò detto alla fine di questo lungo pippettone do a te ed a tutti i giovani la licenza di chiamarmi palloso e mandarmi a quel paese, perchè uno dei mestieri degli adulti è quello di farcisi mandare (con stile) dai giovani, il mondo altrimenti non progredirebbe. Sergio


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