Che c’è di male? Cominciamo con un vezzo che caratterizza i veri compagni: siamo stanchi, raffreddati, febbricitanti, ma come vedete sul pezzo a comunicare, oggi, quello che dobbiamo (Vecchia scuola del compagno Rossi). “Domani è un altro giorno”, direbbe Léonide Moguy; un “imperativo categorico”, direbbe Kant; “Non fare oggi quello che puoi fare domani”, direbbe più semplicemente il nostro poco edotto Presidente. Avete fatto caso che non si è mai paragonato ad un sapiente; che ne so … Socrate, il perseguitato dalla Giustizia, gli si potrebbe adattare; ma nessuno dei suoi glielo ha proposto (Dell’Utri l’aveva già sfruttato per sé) e Lui sanasegha chi è. Forse Socrates se lo ricorda, che però non è spendibile: era di sinistra, intelligente e medico. Dunque, questa notte verso le due, Rete4, in disprezzo di ogni regola sulla par condicio, ha mandato in onda, per intero, il discorso di Berlusconi al Palamazda di Milano. Ebbene si, siamo masochisti, l’abbiamo ascoltato tutto e attentamente, nella speranza che prima o poi avrebbe detto la sua coglionata giornaliera. Berlusconi non delude mai nessuno, neanche i suoi detrattori, e dopo qualche minuto un frase supera ogni nostra aspettativa: “Su circa 500 disegni di legge varati da questo Governo, se anche tre o quattro fossero ad personam cosa cambierebbe?”. Nulla, dicono i berluschini presenti con uno scrosciante applauso, e via con la demagogia e il populismo fino alla fine del discorso. “Io sono colui che è …(come Javè: n. d. r.)”, “ Sarete i miei cavalieri di Verità” (I cavalieri dell’Apocalisse, immaginiamo), e altre puzzonate del genere. Tre o quattro leggi ad personam cosa cambiano? Poco prima un amico ci aveva segnalato un articolo sui risparmi fiscali del cavaliere: la riforma delle aliquote ha prodotto per lui un risparmio di 7 milioni di Euro (l’utile Fininvest nel 2005 è stato di 172,9 milioni di Euro, 20 milioni più dell’anno prima). Che cosa cambia? Per il lavoratore medio un risparmio fiscale di un paio di centinaia di euro non cambia davvero niente. Ma per favore, Berlusconi, non ci piglia’ pel culo. P. S. L’altro giorno in un ennesimo intervento pubblico lo Tsunami di Arcore ci ha segnalato il misfatto dell’azione combinata giudici rossi, amministrazioni rosse, cooperative rosse che hanno fatto in modo che la BPI finisse in mani straniere, mentre se fosse stato per lui oggi la banca sarebbe ancora italiana. Come mai il governo da lui presieduto, compatto nell’indignazione, attacca oggi il governo francese per aver fatto quello che il premier italiano voleva si facesse in Italia? Forse i francesi hanno fatto un atto di protezionismo: ma si può dire noi tutti fuori che i berluschini. Quanto a Berluscone, per favore, non ci piglia’ pel culo. Torna. La Primula Russa (noi no) www.isoladelba.splinder.com
napoleone