L’Assessore all’Urbanistica della Regione Toscana si è recentemente recato all’Elba per costituire l’Ufficio che predisposto a redigere il Piano Strutturale unico degli otto comuni dell’Isola. Un impegno, quello di Conti, cha dura da anni ma che non sembra avere il pieno sostegno di alcune Amministrazioni isolane: l’accordo di massima firmato nel luglio scorso ha incontrato subito distinguo e difficoltà, soprattutto da parte dei tre comuni di centrodestra (Rio Marina, Porto Azzurro e Marciana Marina) ma anche fra le giunte civiche appoggiate dal centrosinistra i problemi non mancano. Si tratterebbe infatti di mettere mano alla revisione ed armonizzazione di 8 piani strutturali che, messi insieme, avrebbero portato alla realizzazione di oltre 2 milioni di mc. di nuovo cemento in un’Isola di soli 29.000 abitanti e con comuni che già oggi detengono il record toscano delle seconde case, degli indici di urbanizzazione e di abusivismo edilizio. Un impatto sul territorio fatto soprattutto di case per vacanze e villaggi turistici che sta mettendo in difficoltà l’erogazione di servizi essenziali come quello idrico e che produce il record dei rifiuti procapite dell’intera Regione, con una raccolta differenziata ai livelli più bassi dell’intera Toscana. Ma intanto sono entrati in norma di salvaguardia e sono scattate le sanzioni per i gli strumenti urbanistici di Campo nell’Elba, Capoliveri e Porto Azzurro che hanno lasciato passare invano i tre anni dopo l’adozione del Piano Strutturale nei quali la normativa regionale prevede l’approvazione definitiva. Ora i tre Comuni (uno di centro-destra, gli altri di centro-sinistra pur se con strane “estensioni” a destra usuali all’Elba) dovrebbero limitarsi a rilasciare concessioni solo fino alla ristrutturazione edilizia, invece fioriscono nuovi edifici ed ampliamenti. Il Comune di Marciana Marina, dopo le proteste di Legambiente e dell’opposizione, è stato costretto a riportare in consiglio Comunale per l’approvazione definitiva, dopo 2 anni, il Piano Strutturale mancante delle prescrizioni del Parco Nazionale, il confinante Comune di Marciana è nella stessa condizione ed ambedue le Amministrazioni hanno ignorato in Piani e Regolamenti la necessità di Valutazione di Incidenza obbligatoria perché il loro territorio è quasi interamente compreso nella Zona di Protezione Speciale di Monte Capanne–promontorio dell’Enfola. Un vincolo europeo molto importante e che richiede precise misure di protezione ed uso del territorio, ma che viene praticamente disatteso da quasi tutti i comuni elbani. Intanto, dopo i noti scandali di “Elbopoli” che hanno coinvolto ex prefetti, un giudice, amministratori, imprenditori e tecnici, all’Elba si succedono strane operazioni urbanistiche con Piani di Iniziativa Privata che diventano pubblici e abitazioni PEPP messe in vendita sul normale mercato degli appartamenti, abusi ed atti intimidatori ad imprenditori ed amministrazioni e gli interventi delle forze dell’ordine fanno emergere una rete di lavoro nero, abusivo e clandestino legato all’edilizia. Il tutto mentre il Ministro dell’Ambiente Matteoli ha commissariato per 5 anni il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, vanificando così una grande occasione di tutela e di promozione di buone pratiche ambientali. Verdi e Legambiente chiedono alla Regione Toscana di percorrere con decisione la strada del Piano Strutturale Unico Elbano, di rivedere previsioni ed interventi sulla costa ormai estranei ad una moderna economia turistica, di introdurre reali politiche di sostenibilità ambientale che sono l’uniche a poter dare ad un’isola magnifica come l’Elba reali prospettive per realizzare un distretto di qualità. MARIO LUPI capogruppo VERDI per l’Unione PIERO BARONTI Presidente Legambiente Toscana UMBERTO MAZZANTINI Legambiente Arcipelago Toscano
Villaggio Paese Piano Attuativo