Roberto Calderoli si è dimesso da ministro delle Riforme, dopo l’esibizione della canotta con le vignette che offendono gli islamici. Il Premier glielo ha imposto (dopo aver sentito Bossi) considerando l’agire dell’esponente leghista lesivo dell’immagine dell’Italia e del Governo. Tutto chiaro. Tutto chiaro? Perché Calderoni se ne è uscito con quella trovata? Due sono le ipotesi: Calderoli è come sembra. Calderoli si è suicidato come un kamikaze, per salvare se stesso, la Lega e Berlusconi. L’ipotesi 2 è coniugata con una sottoipotesi, cioè che a sostituire il ministro dimesso venga chiamato Umberto Bossi. Allora la Lega andrà alle elezioni con il suo capo carismatico simbolicamente ritornato alla politica attiva elidendo il ricordo del malore che lo aveva tenuto lontano, e raccatterà molti più voti. Calderoli, martire per la causa del "foera di’ ball", richiamerà alla Lega tutti i voti degli xenofobi e dei nuovi crociati della guerra di civiltà, rafforzando il suo potere interno, che i fatti della BPI avevano in qualche modo offuscato. Berlusconi si avvantaggerà del ritorno di immagine che gli viene dall’essersi imposto al ministro, e quindi dal decisionismo e dalla autorevolezza con cui guida la CDL; si avvantaggerà del voti in più raccolti dalla Lega; controllerà con maggiore forza l’UDC spostando verso la Lega il baricentro della politica della CDL. Se le cose stanno così l’operazione è perfettamente riuscita, salvo diversa decisione degli elettori. Se è costata un po’ di morti e un po’ di feriti, se ha messo in crisi il delicato equilibrio internazionale, se l’immagine e il prestigio dell’Italia hanno toccato un altro picco negativo, cosa importa? La Brianza val bene una Messa. Funebre. La Primula Russa (noi no) Nel mondo non c’è solo Calderoli a fare cose stupide, pericolose e offensive ci sono anche quegli anonimi provocatori (che hanno l’unica attenuante di non essere ministri della Repubblica Italiana e riscrittori della Costituzione della stessa) che approfittando di una manifestazione sconsideratamente convocata da PdCI e Verdi, ne approfittano per urlare “dieci, cento, mille Nassiriya” e bruciare le bandiere israeliana ed USA. Sarebbe istigazione a delinquere ed offesa alla bandiera di uno Stato estero, reati prima punibili con la reclusione da 6 mesi a 3 anni, che ci starebbero tutti e bene. Ma, anche se la Procura ha aperto un’inchiesta, gli imbecilli e/o provocatori rischiano solo una multa da 100 a 1.000 euro. Stavolta la Magistratura rossa non c’entra nulla: la “riforma” è stata imposta a tutto il centro-destra dalla Lega Nord che così voleva togliere dai guai personcine come Borghezio che sulla bandiera italiana ci sputava ed il leader supremo – e garante della fedeltà a Berlusconi Silvio – Umberto Bossi che dichiarò in un memorabile pomeriggio veneziano che col tricolore patrio ci si poteva pulire il culo. Così i bruciatori di bandiere e gridatori di slogan sanguinosi che tanto fanno orrore al finto candidato alla presidenza del consiglio Pierferdinando Casini la faranno franca come Calderoli perché quei reati sono stati cancellati proprio dalla Casa delle Libertà, con il benevolo accompagnamento in parlamento del Presidente della Camera Casini Pierferdinando. Gli imbecilli padani e filosaddam possono ringraziare Lega, Berlusconi e Casini. TIRO FISSO Cara Primula e caro Tiro Fisso parafrasando Monsieur De Lapalisse (con un qualche riferimento pure al pensiero del generale Cambronne) la Lega è la Lega, ed aspettarsi lumi dagli oscurantisti è fuori luogo, è come la proverbiale "gravatta al maiale". Lei ha perfettamente ragione, cara Primula l'aspetto più preoccupante di questa vicenda è la "pace ritrovata" nel centrodestra con una Lega che si è ben guardata da cessare le sue esternazioni xenofobe e razziste. E neppure ha torto Tiro Fisso a stigmatizzare l'azione di quel pugno di dementi che si sono messi a margine di un corteo della sinistra a bruciare bandiere israeliane e ad inneggiare al massacro di Nassirya, un'azione provvidenziale per la carcassa delle libertà che come un sol uomo ne ha fatto il perno della sua linea difensiva. Ma l'equazione tra i due episodi non regge (ci consenta Tiro Fisso) una banda di penecefali che pensa di "fare qualcosa di sinistra" inneggiando al terrorismo ed all'antiebraismo non può paragonarsi alla totale assenza di senso dello Stato, all'incredibile stupidità di un ministro della Repubblica, che non solo ha devastato la nostra immagine all'estero, ma che ha messo pure a repentaglio la vita di nostri concittadini per fare quella che considerava una battuta di spirito. Così va la vita, per vincere Berlusconi ha dovuto non solo candidare se stesso, in tutta la sua magnifica scarsità politica, ma si è dovuto pure portare dietro un caravanserraglio di soggetti della levatura di questo "troglodita" padano (la definizione è di Marco Follini, non nostra) che si sta atteggiando pure a vittima della ragion di stato. E sotto un certo profilo ha pure ragione, perchè il principale non lo ha schiaffato fuori dal Governo un quarto d'ora dopo il suo inverecondo quasi-strip, cone sarebbe accaduto in un qualsiasi paese normale. Ci sono voluti giorni e i morti (fanatici forse, integralisti pure, ma indubbiamente morti) di Bengasi. E' davvero l'ora di mandarli a casa
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