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Serve un'azione di tutela delle fortificazioni isolane

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 19 febbraio 2006

Proprio nella giornata di ieri,osservando il TG delle 13,30,ho appreso di una intelligente iniziativa messa in atto da alcune comuinità dell'Appennino Tosco-Emiliano,riguardanti la creazione di un Itinerario Storico Culturale,lungo la direttrice di quella linea difensiva dell'ultima Guerra,conosciuta come Linea Gotica. In pratica,il progetto prevede il ripristino delle fortificazioni difensive utilizzate durante il periodo bellico,oltre ad un progetto di fruizione delle stesse . Mi è venuto subito da pensare a quanto sia ampio,sul nostro territorio di soli 224 Kmq,il patrimonio di strutture difensive realizzato dopo gli anni 20,oggi lasciato al più completo degrado ed abbandono,fatta eccezione per la sola Postazione dell'Enfola,rimessa in luce dal Grupo degli Amici dell'Enfola alcuni anni orsono,ma comunque ben poco nota alla maggior parte degli Elbani e del Turismo Culturale. Se si considera che il nostro territorio insulare ospitò ben 12 strutture di difesa Anti Nave ed Antiaerea,in primo luogo nei dintorni di Portoferraio ,vista la presenza degli Altiforni;strutture disseminate tra l'Enfola,Punta Penisola,Colle Seccione,Capo Bianco,Le Grotte,Le Picchiaie,Punta Fortino,Punta Pina,il Molinaccio,ma anche in altre zone quali Punta dei Ripalti,Punta delle Cannelle,e Capo Poro di Marina di Campo. Insomma un patrimonio di Bunker e fortificazioni,piazzole e baracche per ricovero di armi ed attrezzature,quali non se ne possono trovare in un altro territorio così ristretto. Tutto questo,salvo una modesta eccezione,viene lasciato in abbandono,senza valutarne il potenziale Storico Culturale per l'Elbano e per gli ospiti estivi!Altri,come vediamo ,sanno metterli a frutto,sanno valorizzarli! Ad onor del vero,alcuni anni orsono,per interessamento dell'Architetto Mario Ferrari della Comunità Montana,vi fu un censimento di tutto questo patrimonio,ma a tutt'oggi nulla di nuovo è emerso,tutto tace ! Perchè ,mi domando ,l'Ente Parco,la Comunità Montana,i Comuni sul cui territorio si trovano queste valenze,non si impegnano alla realizzazione di un progetto simile a quello mostratoci dagli amministratori dell'Appennino ToscoEmiliano,magari cooperando anche con il Comune di Piombino che ha completamente recuperato e resa visitabile la Batteria di Punta del Falcone,che poi fu la gemella di quella dell'Enfola,per il controllo diurno e notturno del Canale di Piombino? Come sempre attendiamo risposta mentre fin da ora ci rendiamo disponibili a collaborare con gli enti preposti,fornendo collaborazione e molto materiale fotografico e cartaceo raccolto in questi anni dal nostro Gruppo Culturale “La Torre”.


Bunker

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