E' in rubrica per mercoledì 15 febbraio presso il Tribunale di Livorno, dopo il rinvio che si era determinato alcuni mesi fa la prima udienza dibattimentale ai Carabinieri in servizio all'Isola d'Elba che nel maggio del 2004 erano stati accusati di peculato dall'allora PM Mario Profeta. Nella ipotesi accusatoria che determinò il rinvio a giudizio dei militari si faceva loro carico di aver ceduto dell'hashish ad una ex-ballerina sudamericana confidente dell'Arma. Gli imputati sono il capitano Salvatore Distefano, ex-comandante della Compagnia del Carabinieri di Portoferraio, il maresciallo Antonio Pinna, ex-comandante della stazione di Capoliveri, ed un altro sottufficiale Benedetto Russo, che quando si svolsero gli episodi contestati prestava anch'esso servizio presso la stazione capoliverese. All'epoca in cui si sostanziò l'accusa a Distefano ed ai suoi sottoposti, con il suo ovvio immediato trasferimento in altra sede, ci furono all'Elba molte reazioni di opposto segno: chi conosceva meglio Distefano non si capacitava come un giovane e brillantissimo ufficiale (molto operativo) potesse essere scivolato su una buccia di banana rappresentata da qualche "caccola" di fumo. Qualcun altro visse la buccia di banana (provvidenziale, forse troppo) come un festoso evento. Distefano come "braccio armato" del PM Roberto Pennisi e di altri magistrati (tra i quali lo stesso Profeta) aveva condotto buona parte delle inchieste che finirono per avere clamorosi eventi la cui eco andò ben oltre gli angusti confini isolani. Decisivo risultò il suo lavoro per lo sviluppo del caso: "Affari e Politica" che devastò i destini della giunta Ageno, l'inchiesta su Montecarlo ed altro in Comunità Montana, quella sul volo non autorizzato in elicottero a Pianosa degli imprenditori amici di due consulenti del Ministro Matteoli. Casi che in buona parte stanno per arrivare alla fase dibattimentale. Da allora, attendendo la celebrazione del processo, il capitano Distefano ha prestato servizio a Firenze ed in Irak, ed anche il maresciallo Pinna ha lasciato il comando della stazione capoliverese per un altra sede di servizio. Nella foto l'ufficiale è ritratto mentre sta uscendo, al seguito del PM Pennisi, dall'allora sede dell'Ufficio Tecnico Comunale di Portoferraio, dopo l'ennesimo controllo della documentazione del Regolamento Urbanistico.
pennisi distefano