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La Margherita: La crisi economica elbana: Il governo ha dimenticato il turismo

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : martedì, 14 febbraio 2006

Le imprese turistiche dell’Elba registrano un forte calo di redditività. Gli Operatori lamentano un regime fiscale vessatorio che non lascia margini agli investimenti per la riqualificazione delle aziende ricettive e complementari. A più riprese gli albergatori e le altre organizzazioni di categoria hanno denunciato l’iniquità dei troppi balzelli che gravano sulle gestioni, ma il governo è sempre rimasto sordo agli appelli. Basta pensare all’IVA sulle prestazioni delle strutture ricettive che in Spagna ammonta al 5%, in Francia al 7% ed in Italia al 10%. Per gli stabilimenti balneari raggiunge addirittura il 20%. Questo la dice lunga sui vantaggi competitivi che i governi offrono ai nostri diretti concorrenti. In questi cinque anni Berlusconi ed i suoi ministri hanno dimenticato che il turismo è una componente economica di grande importanza per l’Italia e che, per tante destinazioni come l’Elba, rappresenta l’unica fonte di occupazione e di reddito. Così, per l’intera durata del mandato, il governo non ha varato un solo provvedimento a favore dell’offerta turistica, è rimasto insensibile alle richieste di misure incentivanti per migliorare la qualità dei servizi ed ha lasciato che il nostro Paese scivolasse al sesto posto nelle preferenze della domanda internazionale. E questa colpevole inattività è venuta a coincidere con i grandi cambiamenti delle coordinate della geografia turistica che esigevano urgenti provvedimenti di riconversione produttiva ed imponevano agli Operatori l’impiego di rilevanti coefficienti di capitale per alzare il livello qualitativo delle strutture e dei servizi. Ma com’è possibile investire se il drenaggio fiscale erode i redditi d’impresa? Come ha sottolineato Rutelli, il governo ce lo deve ancora spiegare.


cavoli panorama spiaggia

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