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Foibe

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : venerdì, 10 febbraio 2006

Il 10 febbraio è il “giorno del ricordo” delle vittime delle foibe, dell'esodo giuliano-dalmata e delle vicende del confine orientale. Analogamente al Giorno della Memoria della Shoà, lo ha stabilito il Parlamento Italiano (legge 30 marzo 2004, n.92) “al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”. Il Presidente Ciampi ha detto che "l'Italia non può e non vuole dimenticare: non perché ci anima il risentimento,ma perché vogliamo che le tragedie del passato non si ripetano in futuro". E ha aggiunto che "la memoria ci aiuta a guardare al passato con interezza di sentimenti a riconoscerci nella nostra identità, a radicarci nei suoi valori fondanti per costruire un futuro nuovo e migliore". Queste parole mi hanno riportato alla memoria le riflessioni in occasione del viaggio della memoria ad Auschwitz a cui ho partecipato l’anno scorso insieme ad alcuni studenti elbani. Oltre all’esigenza di ricordare per non dimenticare, fra i giovani si avvertiva la necessità di cercare di ricordare tutti gli orrori che il secolo scorso ha prodotto, in nome di svariate ideologie. Ed è soprattutto ai giovani che sono rivolti questi momenti di memoria. Agli adulti il compito di accompagnarli nella riflessione. Alcuni semplici versi (trovati casualmente in internet) mi sembrano esprimere emozioni simili a quelle raccolte ad Auschwitz. Per questo li riporto di seguito. Nunzio Marotti Foibe Un mormorio sale attraverso la terra, un brivido percorre il mio corpo. Quei nomi, stampati sul marmo, nomi sconosciuti, sembrano scolpiti col fuoco. Un grande marmo copre quel pozzo, un grande rispettoso silenzio avvolge quel luogo. I più pietosi pensieri o le più calde lacrime, non possono placare, la paura, il terrore, l'orribile disperazione, di quelle urla, di quelle voci, buttati in quell'abisso. Gli occhi cercano di penetrare in quella terra, alla loro ricerca. Accarezzo quei sassi, vibrazioni mi arrivano al cuore, penetrando con forza, finche lacrime di pietà, scivolano sul mio viso. cadendo su quella terra, chiedendo perdono. (Rosa Di Mitri)


fiori margherite rosa

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