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Barbetti replica al WWF: mai un talebano dell'ambiente presidente del Parco

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : venerdì, 10 febbraio 2006

E' veramente sconsolante la superficialità con la quale un'Associazione ambientalista importante come il WWF critica alcune iniziative del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano. Evidentemente gli esponenti nazionali e locali del Panda hanno una carenza di informazioni alla quale cercheremo di rimediare. Intanto, vorremmo tranquillizzarli su Infopark Area e collaboratori: la situazione di stallo durata poche settimane si è sbloccata grazie al lavoro dei nostri uffici e al nostro interessamento così che tutto riprenderà il normale corso entro pochissimi giorni, appena espletate le normali procedure amministrative. Secondo il WWF le Case del Parco sono inattive per carenza di personale, "se i Comuni non saranno in grado di subentrare". Peccato che le case del Parco di Marciana e Rio nell'Elba siano gestite proprio attraverso convenzioni con i due comuni! L’associazione non appare soddisfatta nemmeno dell'imponente lavoro di recupero e segnalazione dei sentieri del Parco che continuerà a svilupparsi con il prossimo lotto che completerà l'intera rete per un totale di oltre 500.000 Euro finanziati con un contributo straordinario del Ministero. Ma il WWF si spinge anche ad imputare al Parco la mancata pulizia di discariche lungo strade e sentieri che spetta ad altri. A meno che non pensi che la “mission” dell’Ente sia quella di operatori ecologici dell’Arcipelago…… Vogliamo anche ribadire la nostra piena fiducia nel CTA del Corpo Forestale che è l'organo del Parco delegato per legge alla sorveglianza dell'Area Protetta. Suona veramente come una vanteria fuori luogo quella che afferma che "gli unici vigilanti nell'area protetta sono le guardie volontarie GAV del WWF" non sarebbe poi male se le GAV ed il Panda ricordassero anche che la loro opera si svolge anche e soprattutto grazie a mezzi e contributi forniti dal Parco. Il WWF chiede anche la sostituzione dei cartelli che segnalano il divieto di transito sulle piste carrabili o forestali perché il pittogramma reca solo il divieto di transito alle moto e quindi le auto sarebbero autorizzate ad entrare nel Parco. A parte il fatto che l'accesso ai mezzi a motore è precluso da una legge e da un Decreto del Presidente della Repubblica, è evidente che il codice della strada prevede che ogni mezzo motorizzato, a partire dalle moto, non può transitare dove è stato apposto quel divieto dal Parco. Veramente incredibile e superficiale è poi l'attacco alle attività di conservazione del Parco, uno dei pochi ad aver ricevuto finanziamenti (circa 600.0000 Euro) per un importante progetto LIFE per la protezione degli uccelli marini e di alcuni habitat costieri che il WWF non trova meglio che definire come "il solito bando per avvelenare mediante esche selettive i gabbiani reali in soprannumero a Giannutri". Ma forse,come spesso accade, erano distratti quando questa importante iniziativa è stata presentata qualche mese fa in un affollato convegno a Pianosa. Un attacco di cui non si comprende il senso, visto che il Parco finanzia ed incoraggia da sempre iniziative di studio ed inanellamento dell'avifauna svolte, nel territorio protetto, proprio dal WWF. Ma l’Associazione dimostra disinformazione e ritardo anche sulle iniziative di contenimento del cinghiale effettuate dal Parco. Diversamente da quanto affermato dal Panda il Parco non autorizza più da anni interventi selettivi ai "cacciatori con diverse battute all'interno dell'area protetta" ma opera attraverso trappole ed abbattimenti con operatori di selezione (in collaborazione con la Provincia di Livorno). Dai dati in possesso dell'ufficio conservazione (visibili a tutti) risulta che nel 2005 con questi sistemi sono stati eliminati dal territorio del Parco oltre 400 cinghiali, un record assoluto per i parchi nazionali italiani che hanno il problema del contenimento di questi suini selvatici. Un numero che sarebbe certamente maggiore se i chiusini non subissero continui sabotaggi. Il WWF si lamenta anche perché il Parco avrebbe trovato assieme al Ministero dell'Ambiente le risorse per finanziare campi boe intorno a isole "protette" per "garantirne meglio l'integrità dei fondali altrimenti danneggiati dalle ancore di attracchi selvaggi": una posizione davvero lungimirante per un'Associazione ambientalista! Il Parco infatti, a differenza di quanto scrive il WWF, non vuole incoraggiare una fruizione secondo "i modi ordinari del turismo nautico, sostanzialmente incontrollati" ma al contrario favorire attività compatibili come le immersioni subacquee guidate ed un turismo nautico contingentato senza così esporre le nostre isole all'assalto ed all'ancoraggio selvaggio di centinaia di imbarcazioni come succede a Giannutri. Il WWF, come già fatto da esponenti politici, accusa il parco di non aver attuato "nessuna sinergia con le associazioni della piccola pesca" per una migliore conservazione delle aree marine, cosa impossibile da fare, visto che le attuali aree marine affidate al Parco sono in isole disabitate o scarsamente antropizzate e che per il DPR istitutivo la pesca è giustamente riservata ai pochi pescatori residenti a Capraia. Diverso sarebbe il discorso per la futura Area Marina Protetta dell'Arcipelago, ma come dovrebbe sapere il WWF non spetta al Parco Nazionale realizzarla ma potrà solo essere solo il frutto di un accordo tra Ministero dell'Ambiente e Comuni che noi abbiamo cercato di incoraggiare, coinvolgendo anche i pescatori locali. L'ultima accusa è quella di non aver "preso alcuna posizione circa diffusi progetti industriali di energia eolica nell'arcipelago". Questo non è vero, perché abbiamo sottoscritto un documento di intenti con la Comunità Montana dell'Arcipelago proprio sulle energie alternative e seguiamo gli interessanti sviluppi di Agenda 21 in questo campo. Certo che se il WWF pretendesse dal Parco un no pregiudiziale sull'eolico non potremmo darlo. Siamo abituati a ragionare sui progetti e sulla loro compatibilità ambientale e paesaggistica: non a caso le nostre prescrizioni sull'elettrodotto sono state integralmente recepite dalla Regione Toscana. Comunque, finora gli impianti eolici proposti a Campo nell'Elba e Rio nell'Elba sono fuori dai confini del parco e spetta ad altri dare un parere. Non vorremmo che poi il WWF ci venisse a dire che ci intromettiamo in competenze che riguardano altri. Certo che il tono del comunicato del WWF ci preoccupa non poco. Noi abbiamo una visione antropocentrica dei parchi che vediamo come un’occasione di sviluppo sostenibile e un veicolo promozionale per le nostre isole. L’uomo, con la sua storia, la sua cultura e le sue tradizioni deve rimanere al centro del sistema della protezione dell’ambiente. Ci preoccupa non poco l’idea di vedere un talebano dell’ambiente del WWF o dei Verdi alla Presidenza del Parco. Ma questo sicuramente non avverrà……


barca a vela capo d'arco panorama

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