Egregio Direttore, Leggo sul Tirreno di oggi le dichiarazioni del razzista Borghezio che dice del manipolo di imbecilli che hanno assaltato una merendata (30 persone) della lega nord a Livorno: “Questa gente è più a sinistra di Hamas”. No, lo xenofobo padano, da buon ex fascista, sa benissimo che quegli utili idioti che gli hanno permesso di farsi tanta pubblicità e di atteggiarsi a martire della libertà in una città civile (che altrimenti lo avrebbe compattamente ripagato con l’unica moneta che vale per le sue offese alla razza umana: l’indifferenza), hanno poco a che vedere con la sinistra vera e soprattutto che la sinistra a niente a che vedere con Hamas. Hamas, ma anche al Qaeda ed i movimenti integralisti islamici, sono profondamente intrisi da un populismo che somiglia molto a quello della Lega (a casa nostra comandiamo noi, e non vogliamo estranei alle nostre tradizioni/religione/razza) e da un’ideologia che in molti, ad esempio la destra democratica americana, definiscono “fascismo islamico”. Il sogno di questi fanatici religiosi è quello di una società fortemente gerarchicizzata, guidata da capi religiosi, con un califfo che unisca tutto l’islam e dove, oltre all’applicazione letterale del Corano, siano rimessi “al loro posto” le donne, i sindacati, la sinistra, i giornalisti, i vignettisti e gli intellettuali democratici. E’ quello che professano apertamente non solo i Fratelli Musulmani in Egitto, Giordania e Siria, ma anche alcuni o tutti i partiti che governano o governeranno paesi amici dell’occidente e sostenuti dall’America e dall’Italia: Afghanistan, Pakistan, Arabia Saudita ed i “liberati” Iraq e Kuwait. E’ lo stesso tipo di fascismo islamico al potere in Iran a cui però si vuole negare l’energia (e la bomba) atomica che hanno altre pericolosissime dittature islamiche (Pakistan, gli ex stati centroasiatici dell’URSSS, ecc.), che però hanno buoni rapporti di alleanza o di affari con l’occidente. E’ la stessa materia di cui è costituito il nazionalismo di destra che governa “paesi moderati” come l’Egitto, il Sudan, la Malaysia, lo Yemen, oppure il nazionalsocialismo del Baath di Saddam Hussein e della Siria o la rivoluzione verde del Colonnello Gheddafi in Libia. Nella storia dei paesi arabi ed islamici dopo il colonialismo pochi, pochissimi sono stati i regimi di “sinistra”: il primo FNL dell’Algeria, le dittature comuniste dello Yemen del Sud e dell’Afghanistan durate pochi anni, i governi progressisti dell’Iran e dell’Indonesia abbattuti da colpi di stato fascisti sostenuti ed armati dalle democrazie occidentali. La sinistra è messa al bando in quasi tutti i paesi musulmani, i suoi attivisti sono esiliati, torturati ed uccisi. Rappresentano tutto quel che il fondamentalismo islamico (ma anche gli altri fondamentalisti ed i neoconservatori di casa nostra) odia: il relativismo culturale, la libertà di pensiero, di stampa e di satira, la democrazia, l’uguaglianza tra uomo e donna e tra persone, la messa in discussione dei valori tradizionali e dell’ordine costituito e la difesa dei diritti delle minoranze etniche, religiose e sessuali. Rappresentano, se Borghezio ci pensasse un po’ (e se fosse capace di farlo), proprio quei valori “occidentali” che lui crede di difendere quando ci chiama amici dei finocchi e dei negri. C’era ancora un’unica organizzazione laica e plurale, di sinistra al governo in un paese arabo: Al Fatah, il partito di Arafat. E’ rimasta soffocata dalla sua corruzione e dalle tangenti e la gente ha preferito affidarsi al fascismo religioso di Hamas. E anche questa non può essere certamente una lezione per Borghezio, che continuerà a far finta di credere che Hamas è un covo di comunisti, ma per la Sinistra democratica si. Se la Sinistra rinuncia ai principi laici, democratici, di uguaglianza e tolleranza, insomma, se rinuncia a fare la sinistra, vince la destra. In alcuni posti islamici quella di Hamas, in altri posti italici quella di Borghezio, di Rauti, della Mussolini e di Berlusconi. E un gruppo di compagni imbecilli che da una mano alla destra in campagna elettorale, bruciando cassonetti e assaltando un onorevole padano obeso, si trova sempre.
Borghezio lega leghista