In riferimento alle contraddittorie dichiarazioni rilasciate alla stampa, e in particolar modo a questo giornale, dal sindaco di Marciana Marina, ci sembra opportuno ripetere quanto abbiamo già sostenuto più volte nelle sedi competenti, nonché di chiarire alcuni aspetti della vicenda. Da circa due anni (ed in buona compagnia) abbiamo sollevato alcune eccezioni riguardanti specificamente il mancato recepimento nel piano strutturale delle prescrizioni del PNAT, un fatto questo che contribuiva a rendere palesemente incompleto l’iter di approvazione di tale strumento. Come spesso succede non siamo stati ascoltati, anzi la maggioranza ci ha addirittura accusato di voler ritardare con il nostro comportamento l’entrata in vigore del piano strutturale, quando in realtà il nostro fine era esattamente l’opposto. Fin dall’inizio il nostro atteggiamento è stato responsabile e costruttivo, nonostante qualche “elemento esogeno” (che Dio ce ne scampi!) abbia di recente sostenuto il contrario. Allo scopo di porre fine a tale discussione vorremmo chiarire per l’ultima volta quanto è successo, magari attribuendo alle parole il giusto significato. L’amministrazione comunale è incorsa in un “palese errore”, non si sa se per mancanza di conoscenza delle normative in materia o semplicemente perché mal consigliata. Il Sindaco, il consigliere Chiùchiù lo hanno ammesso tranquillamente durante l’ultima seduta del consiglio comunale, nessuna ammissione invece è pervenuta da parte del silente assessore Tagliaferro, forse perché ancora stordito dalla recente smentita ricevuta dai suoi stessi colleghi di maggioranza. Infine ci pare piuttosto curioso sostenere che si è deciso di recepire le prescrizioni del Parco soltanto per un dovere “di buon vicinato”, quasi per non turbare il quieto vivere, la serena collaborazione tra gli enti; la verità è che con due anni di colpevole ritardo sono stati costretti a tornare indietro per rispettare quanto previsto dalle disposizioni di legge. Ci piacerebbe a questo punto discutere di contenuti, magari del fatto che non emerge dallo strumento in questione, un’idea precisa e un progetto di paese, tutto il resto francamente è aria fritta.
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