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A Sciambere del giorno della smemoria

Scritto da : Sergio Rossi
Pubblicato in data : domenica, 29 gennaio 2006

Egregio Direttore, la shoah, l’Olocausto degli ebrei, è uno spartiacque nella storia dell’umanità, il più crudele e indicibile delitto politico di massa forse mai pianificato sul pianeta terra, una cosa su cui è difficile scherzare, ma film come “La vita è bella” di Benigni o “Train de Vie” di Radu Mihaileanu ci fanno capire che anche nell’abisso della disperazione più nera può nascere un sorriso. Per questo ci è piaciuto molto che per celebrare la Giornata della memoria, l’Assessore alla cultura e la Presidente del Consiglio comunale di Rio Marina abbiano organizzato nella sala consiliare la proiezione di “Train de Vie” per i bimbi delle scuole. Nel comunicato del Comune da Lei integralmente pubblicato si legge che quel film è una “Produzione franco-belga olandese presentata a Venezia nel 1998, opera seconda del romeno Radu Mihaileanu, il film, amaro ed esilarante al tempo stesso, riesce nel non facile compito di affrontare il dramma dell'Olocausto con leggerezza, ironia, e intelligenza. La colonna sonora di marca klezmer è firmata da Goran Bregovic, i dialoghi italiani sono di Moni Ovadia”. Ma qualcosa non quadra: il regista, il musicista e il traduttore dei dialoghi in italiano sono tutti di sinistra. In quel film, per portare gli ebrei verso la libertà si fugge ad est, verso l’Unione Sovietica, che del resto fu il paese dal quale poi gli ebrei videro arrivare l’Armata rossa a liberarli finalmente dai campi di concentramento e poi mettere la bandiera rossa sul Reichstag a Berlino da dove Hitler aveva dato l’ordine di sterminio del popolo eletto. Questa è un cedimento all’egemonia culturale di sinistra! Qualcuno ha avvertito Ventarello che ai bimbi è stato fatto vedere un film “comunista”? Oppure si sono fidati del fatto che in gioventù l’odierno fustigatore dei rosso-verdi, l’implacabile denunciatore di complotti comunisti, militava in un partito nel quale era normale che, nel nome dell’unità antifascista, il Segretario ricevesse il premio Stalin (mi pare qualche anno dopo restituito, ma comunque meritatissimo per la politica di pace che Nenni fece insieme ai suoi alleati del PCI)? Bisogna dire che da allora molta acqua è passata sotto i ponti della storia, e si è passati dal partito di Nenni, Pertini, Lombardi e De Martino, a Craxi e poi, per scissione dell’atomo, fino all’unico Partito Socialista del mondo che è in un governo di destra, infatti oggi il più attivo antisinistro (nemmeno fosse l’Unipol!) piaggese milita e nel micro Socialismo da discoteca di De Michelis. Ma veniamo a cose più serie, se di serio si può parlare quando si tratta del più noto sventolatore europeo di corna in pubblico. Non so se Lei, egregio Direttore, ha letto il messaggio sulla giornata della memoria del nostro amato Presidente del Consiglio, il Caballero Stanco Berlusconi, ebbene in quel lungo messaggio il telegenico Dottor Stira e Ammira è riuscito a parlare della strage di 6 milioni di esseri umani senza mai scrivere le parole NAZISMO, FASCISMO, NAZISTI, FASCISTI. Cioè senza nominare chi aveva fatto le leggi razziali contro i giudei, chi li arrestati, umiliati, torturati, affamati, ridotti a larve umane, fucilati, gasati, bruciati e passati per i camini dei lager a milioni. A leggere il proclama dello smemorato Cavaliere Mascarato sembrerebbe quasi che non sia morto nessuno perchè nel messaggio del manca un’altra parola che dovrebbe essere essenziale nel giorno dedicato alla memoria del genocidio: EBREO! Forse Berlusconi quelle parole di verità e ricordo che identificano le vittime, gli organizzatori ed i carnefici responsabili di quel massacro non è politicamente in grado di dirle: sta accogliendo nelle sue liste i negatori dell’olocausto, gli antisemiti dichiarati, la nipote del Duce del Fascimo che quella strage la favorì fornendo carne fresca per i forni del suo alleato Hitler. Nella ospitale casa delle Libertà troveranno alloggio il MIS del razzista Pino Rauti, Alleanza Sociale di Alessandra Mussolini e altra gente che continua ad esibire il Fascismo come un vanto e si è allontanata da AN perché perfino Fini è andato in Israele e ha condannato l’olocausto. Ma se uno fa un giro tra i ciarpami ideologici dei fascisti nostrani esibiti su internet, (e se lo stomaco regge) si può imbattere anche in www.destranazionale.org, sito ufficiale del “Nuovo Movimento Sociale, Destra Nazionale” e potrà leggere un interessante resoconto di una riunione nella sede di Forza Italia nel quale fu concordata l’entrata dei fascisti nella compagine del Cavaliere nero. Ma le cose più belle sono le foto che accompagnano e magnificano il resoconto di questa storica intesa: un rubizzo Silvio tiene a braccetto la Signora Maria Antonietta Cannizzaro in Saya, moglie di uno spione che aveva organizzato il DSSA una polizia parallela, con depositi segreti di armi, che fabbricava falsi dossier antislamici e che Pisanu, Ministro degli Interni del Goverrno Berlusconi, definì “un pataccaro”. E poi nelle gioiose foto ricordo di quel luminoso pomeriggio di ottobre 2005 non manca un altro manipolo di nostalgici del Duce immortalati in sorridente compagnia con il Ministro Scajola (quello che definì “un rompicoglioni” uno studioso ucciso dalle Brigate Rosse), Ombretta Colli e l’On. Antonio Matacena, tutti intenti a suggellare il patto tra Forza Italia e quel manipolo di neri nostalgici con un brindisi ed il taglio di una torta con il simbolo della fiamma tricolore che si sprigiona dal sacro sacello di Mussolini. Ecco perché Berlusconi è così smemorato su chi ha organizzato il più grande massacro della storia umana: ai nostalgici eredi delle dittature nazista e fascista ha aperto le sue liste, le sue sedi e le sue borse. Serve di tutto per puntellare i muri della pericolante Casa delle Libertà, anche i mattoncini fascisti. Quindi meglio non fare nomi imbarazzanti per questi graditi alleati, accolti “con entusiasmo” tra le braccia del noto liberale nemico di tutte le dittature, almeno di quelle che non fanno comodo al momento. TIRO FISSO Tanto di cappello e nulla, neppure una virgola, da aggiungere