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Facciamo la Pacs

Scritto da : Elena Maestrini
Pubblicato in data : sabato, 28 gennaio 2006

Ci risiamo. Ancora una volta il nostro sindaco, verso il quale proviamo una sincera simpatia anche se molte volte non siamo d’accordo con il suo modo di amministrare, ha tirato fuori dal cilindro un "numero" che fa discutere. I “maligni” già sono pronti all’ennesimo attacco: ma come, con tutti i problemi irrisolti a Portoferraio, vedi un po' questo cosa s'inventa per distrarre la cittadinanza dai problemi reali. Ebbene, noi questa volta siamo perfettamente d’accordo con lui: cioè siamo a favore dell’istituzione del Registro delle unioni civili e delle convivenze (PACS compresi). Vi chiederete il perché di una così convinta e forte adesione. Semplice: per una questione di uguaglianza di diritti (e soprattutto) di doveri. Vi facciamo un esempio pratico. Oggi ci sono tante giovani famiglie regolarmente sposate che sono penalizzate dalla loro unione ufficiale! Prendiamo due famiglie composte da padre, madre e bimbo, la prima è ufficiale la seconda è convivente. Entrambe vogliono iscrivere il bimbo all’asilo nido comunale. Pur avendo la stessa composizione di fatto, dal punto di vista legale però la composizione del nucleo familiare della prima risulterà di due persone più bimbo, la composizione della seconda risulterà solamente la mamma (considerata alla stregua di una ragazza madre) ed il bimbo. Inoltre, la famiglia ufficiale sarà penalizzata dal cumulo dei redditi di entrambi i genitori, la famiglia di fatto no perché si considera solo quello della madre. Come vedete, di fatto a parità di situazione familiare, la famiglia ufficiale sarà penalizzata due volte: poiché se ci fosse un solo posto libero non avrà nessuna possibilità di mettere il bimbo al nido; se ci fossero più posti, pagherà una retta molto più elevata della famiglia di fatto. E gli esempi potrebbero continuare all’infinito anche a livello statale, come ad esempio l’assegno familiare, ecc. Forse, con l’adozione di questo Registro si potrebbero eliminare queste situazioni inique perché ad es. nella scelta di chi inserire al nido, il Comune dovrebbe tener conto delle situazioni "reali" e scegliere correttamente (ad es. scelta del nucleo meno abbiente). Del resto lo stesso Peria non ha dubbi sulla legittimità dell’operazione: “Il Registro non si pone in contrasto con la famiglia anzi è perfettamente coerente con la Costituzione secondo cui la repubblica garantisce i diritti della famiglia come società naturale basata sul matrimonio. Qua si tratta di disciplinare una serie di rapporti di convivenza tra persone, non legate da vincoli di matrimonio (o parentela) ma da vincoli affettivi, o di reciproca assistenza, morale o materiale, e che coabitino da almeno un anno." Ma noi....però alcuni dubbi....li abbiamo....... Se l’istituzione del Registro serve per "disciplinare" situazioni, eliminando così anche quelle palesemente inique, ben venga ma se serve solamente per fare “colore” o per pagare un’altra “cambiale elettorale” a qualcuno, allora diciamo con tranquillità che ne possiamo anche fare a meno……… Quindi, D’accordo, anzi D’accordissimo al Registro: lo ripetiamo, le coppie legali o di fatto devono avere si gli stessi diritti ma anche gli stessi doveri! Antonio, Tommaso, Stefano. Cittadini di Portoferraio P.S. A proposito, ma in che modo si convinceranno i conviventi ad iscriversi nel Registro: con un’autodenuncia? Ma questa...è un’altra storia!


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