Potra’ essere di nuovo ‘studiata’ una parte della storia dell’ Isola d’ Elba. Le ex aree minerarie verranno recuperate ed offerte alla fruizione dei cittadini. Il Ministero dell’ Ambiente e della Tutela del Territorio e il parco dell’ Arcipelago Toscano hanno infatti firmato una convenzione con l’ Agenzia del Demanio per la manutenzione, la gestione, la vigilanza e la riqualificazione del compendio minerario elbano. Si tratta di una superficie di circa 700 ettari, con annesse strutture ed immobili, suddivisa tra i territori dei tre comuni minerari elbani: Rio Marina, Capoliveri, e Porto Azzurro. “Sono soddisfatto –ha dichiarato il Ministro dell’ Ambiente e della Tutela del Territorio, Altero Matteoli- che prende il via un percorso per restituire alla fruizione dei cittadini le vecchie miniere che hanno segnato il primo sviluppo industriale dell’ isola d’ Elba. Attraverso la gestione del Parco si potra’ cosi’ valorizzare questo immenso patrimonio e si potra’ far conoscere una tradizione industriale che affonda le sue radici nel secolo scorso. Ritengo che con questo accordo si sia data una risposta concreta alle necessita’ del territorio”. L’ Ente Parco, secondo l’ accordo, prende in consegna tutte le aree dell’ intero compendio minerario elbano. Per il servizio di vigilanza, custodia e manutenzione ricevera’ dall’ Agenzia del Demanio 350.000 euro l’ anno, mentre il Ministero mettera’ a disposizione un finanziamento iniziale di 200.000 euro per interventi di riqualificazione del sito e per la salvaguardia ambientale. Soddisfazione per l’ accordo e’ stata espressa anche dal Commissario del Parco dell’ Arcipelago Toscano, Ruggero Barbetti, e dai Comuni interessati.
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