L´Assessore Regionale all´Urbanistica Riccardo Conti ha risposto, sul quotidiano di approfondimento ambientale on-line www.greenreport.it, al comunicato di Legambiente Toscana sul “Decreto Ammazzacoste” dichiarando: “La costa toscana è già tutta urbanizzata la nostra regione non è come la Sardegna, con un provvedimento del genere cosa dovremmo fare, radere al suolo tutta Viareggio?». Per Riccardo Conti la tutela della nostra costa richiede altri interventi. «Nei piani di indirizzo territoriale - continua l´assessore regionale - sono fissate tutte le regole che rendono già molto difficile ottenere l´autorizzazione a costruire nei due chilometri dal mare. Quello che stiamo cercando di fare noi è di tutelare gli arenili: a Camaiore e Forte dei Marmi stanno addirittura cercando di urbanizzare il mare, da una parte per la costruzione di una pizzeria, dall´altra addirittura per fare una nuova isola con tanto di porticciolo turistico. Ecco, noi siamo già impegnati ad evitare progetti di questo genere”. All’Assessore replica Legambiente Arcipelago Toscano: “Conti è troppo intelligente e ci conosce troppo bene per pensare davvero che vogliamo radere al suolo Viareggio o Marina di Campo, la proposta di LEGAMBIENTE Toscana è volta a fermare i nuovi progetti di occupazione della costa, alcuni dei quali colossali come il Villaggio Paese e la definitiva cementificazione di Capo d’Arco a Rio Marina, o magari il nuovo albergo che si vorrebbe realizzare sulla spiaggia di Procchio, le costruzioni sulle dune residue, oppure l’abusivismo grande e piccolo. Molto di questo viene realizzato attraverso varianti ad hoc, Piani Particolareggiati di Intervento Privato che diventano pubblici con una delibera, oppure, semplicemente, attraverso la non osservanza delle scadenze fissate dalle leggi sull’urbanistica della Regione Toscana, dei vincoli e delle Valutazioni ambientali. Non stiamo certo parlando di ampliamenti nei centri urbani o della necessità di dare risposte dove ci sono reali esigenze abitative, ma di salvaguardare la costa e il paesaggio non ancora interessati da seconde case, nuovi villaggi turistici e mega-alberghi. Quel che vediamo è che all’Elba prime case se ne fanno poche anche se se ne parla molto, mentre la speculazione edilizia e l’abusivismo non si fermano ed alimentano un impressionante spirale di lavoro nero, clandestino e sottopagato che genera anche gravi problemi di legalità ed evasione fiscale. Il provocatorio e distruttivo decreto “Las Vegas” del Governo Berlusconi potrebbe essere l’occasione per ridiscutere anche di quello che sta succedendo e rischia di succedere sul litorale toscano”.
dune procchio