Oggi, 26 gennaio 2006, ricorre il centesimo anniversario della presenza a Portoferraio delle Suore della Congregazione di San Giuseppe Benedetto Cottolengo. Le prime Suore furono richieste - ed inviate nel 1906 dalla Congregazione - per prestare la loro opera presso l’Ospedale Civile Elbano. Nel 1910 poi l’Associazione Dame di Carità chiese ed ottenne dalla PICCOLA CASA DELLA DIVINA PROVVIDENZA di Torino alcune Suore educatrici per iniziare l’attività di Asilo Infantile. L’attività dell’Asilo, poi Scuola Materna ed oggi Scuola dell’infanzia, prosegue tuttora nello storico edificio di proprietà dell’Associazione Dame di Carità e sotto l’attuale Direzione di Suor Attilia, mentre purtroppo nel 2001 le Suore della Congregazione di S. Giuseppe B. Cottolengo hanno lasciato il servizio presso l’Ospedale di Portoferraio; si teme che tra non molto tempo anche le Suore educatrici lascino la nostra Città perché la Congregazione è in difficoltà nella sostituzione delle medesime. Oggi però vogliamo ricordare le Suore e l’opera che le medesime hanno prestato presso l’Ospedale e la Scuola, e quello che la loro presenza ha rappresentato per questa Città. E, oltre alla loro opera, come dimenticare le “nostre Suore”, quelle che rimangono nella memoria di coloro che vanno dai 45/50 anni in su: Suor Beata, Suor Enedina, Suor Eugenia, Suor Consolata, Suor Domenica, Suor Enrica e Suor Giulia, la mitica cuoca dell’Asilo che ha terso le lacrime di tanti di noi con una manciata di “chicchini”, Suor Emma, Suor Clara, e tutte, tutte le altre che hanno impiegato la loro vita nell’insegnamento, nell’assistenza spirituale, ma anche molto materiale, di noi portoferraiesi, specialmente in tempo di guerra, nell’immediato dopoguerra ed oltre. Chi non ricorda il minestrone di Suor Giulia, i formaggini, i cioccolatini (magari di surrogato), le cotognate che tanto hanno contribuito ai nostri scarsi pranzi ed alle altrimenti inesistenti merende? E la scuola di ricamo di Suor Eugenia per noi bambine e ragazzine nel mai troppo rimpianto “Paradiso”? E come dimenticare l’immagine delle figurine nere e bianche che nelle sere dei mesi di maggio venivano giù dalla scalinata per recarsi al Mariano? Rimarranno nella nostra memoria tutte le Suore che fino ad oggi hanno rappresentato un punto di appoggio per la nostra comunità, una presenza continua che con silenzio ed umiltà ha stretto la mano di tutti, asciugato tante lacrime, ma è anche stata partecipe di tante gioie, nella scuola materna, nella Scuola di catechismo, o in un letto di dolore finchè è stato possibile, come pure nella vita di tutti i giorni. Per tutto questo e per tanto altro ringraziamo le nostre Suore e ci auguriamo che la Divina Provvidenza le mantenga in mezzo a noi finchè sarà possibile.
suore