Sono 10 i collaboratori del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano a casa da tre settimane senza sapere che cosa ne sarà del loro futuro. Il Ministero dell’Ambiente, bloccato dai tagli della Legge Finanziaria 2006, sta riducendo i costi del personale di almeno il 10%. Negli uffici portoferraiesi del Parco si avvertono sensibilmente le assenze forzate dei collaboratori. L’ufficio tecnico è privo del responsabile e di un architetto, si sta provvedendo a mandare avanti le pratiche usufruendo del superlavoro dei dipendenti rimasti. L’Inf@park, la vetrina del Parco situata in Calata Italia, un servizio che doveva essere una sorta di biglietto da visita e fiore all'occhiello del PNAT, e che per questo era stato aperto con un quasi orgoglioso "battage" da parte dell'Ente, è chiuso "per inventario", come avverte il cartello all’ingresso. Ma i due dipendenti che si alternavano alle informazioni sono a casa da giorni senza sapere se e quando potranno rientrare in servizio. In compenso però il Ministero ha mandato ad ogni parco nazionale una Smart, la piccola ed elegante (e assai costosa per la sua classe) auto della Daimler-Chrysler, per incrementare i mezzi a disposizione. Un regalo che in tempi di forzate ristrettezze suona un po' come una presa per i fondelli, specialmente per i lavoratori dal destino tanto incerto. Il Direttore del Pnat, Angelo Banfi, si augura che i contratti vengano rinnovati al più presto. “L’auto nuova è utile, ma servono anche i collaboratori. Avevamo aperto uno sportello del parco anche al Giglio, volevamo aprirne in altre isole. Spero che entro febbraio sia tutto risolto.”
parco sala vuota