Il cielo era grigio, minacciava pioggia e mentre si saliva verso la Tavola il vento aumentava e diventava sempre più gelido. Comunque il popolo dei marciatori "granitici", ridimensionato per l'assenza del sole mattutino, è salito ugualmente sui lastroni scivolosi che dalla Stretta portano alla Tavola. Anche se la visibilità era pregiudicata dal grigiore delle nuvole, le poche pennellate di luce che il sole ci ha concesso ci hanno regalato visioni rese forse più suggestive dal gioco di ombre creato dalle nuvole. Poggio e Marciana si sono così presentati agli occhi degli escursionisti nella discesa che ci ha portato all'eremo di San Cerbone. Niente raccordi anulari, niente tangenziali, niente strade chiuse per centraline in tilt, niente Mara Venier e Pappalardo, niente code e l'unico semaforo che si intravedeva all'orizzonte era quello antico tra Chiessi e Patresi. L'unica coda che abbiamo fatto è stata quella alla fine, per prendere un buon caffè da Lando che aveva aperto appositamente per l'occasione e che ringraziamo di cuore. Non altrettanto è stato fatto per la Casa del Parco, che su richiesta di apertura fatta dalle guide del Viottolo, la risposta è stata: "se volete che apriamo, dovete far visitare a tutti anche il museo (a pagamento)" ... Complimenti per la schiettezza !
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