La Regione Toscana ha respinto con un motivato Decreto il progetto preliminare di Parco Eolico sul Monte Tambone e Serre di Literno, al confine fra i Comuni di Campo nell’Elba e Capoliveri, per incompletezza di studi ed assenza della valutazione di incidenza ai sensi del DPR 357/97. Se il Comune vorrà insistere, per superare la valutazione di incidenza, dovrà presentare un progetto definitivo. Particolare compiacimento per questa saggia decisione delle Autorità regionali è stata espressa dalla sezione LIPU di Livorno e dalla sezione WWF dell’Arcipelago Toscano, che da due anni a questa parte non avevano mancato di sottolineare quanto fosse sbagliato proporre la localizzazione di Monte Tambone e delle altre isole dell’arcipelago toscano, che sono territori così importanti per le rotte migratorie degli uccelli, per parchi eolici della dimensione ipotizzata dal Comune di Campo nell’Elba. Le relazioni tecniche, frutto dei campi rapaci condotti all’Elba e a Pianosa sin dal 2000, elaborate dagli esperti di EBN Italia, del WWF e della LIPU e le pressioni esercitate da queste due Associazioni ambientaliste negli ultimi due anni per ottenere una corretta valutazione degli impatti ambientali, hanno contribuito alla sostanziale bocciatura di un progetto che appariva totalmente incompatibile con la protezione dei rapaci e delle rotte di migrazione che interessano l’intero Arcipelago, nel quadro della conservazione e della integrità della rete ecologica (corridoi ecologici ed aree di connessione). Con tutto il rispetto con il quale si deve favorire lo sviluppo delle energie alternative come l’ eolico, il solare termico e il fotovoltaico, a causa di indirizzi di tutela ambientale e paesaggistica che ancora non esistono a livello nazionale, la scelta di siti adatti per l’eolico ha sempre rivestito caratteristiche non certo di secondo piano, specialmente in aree protette come i Parchi Nazionali, le ZPS (zone di protezione speciale, ai sensi della direttive europee), le zone di vincolo paesaggistico. Per l’appunto le isole, i promontori, le linee costiere ed i passi appenninici costituiscono le principali rotte degli uccelli migratori nel nostro paese, sia per i migratori prevalentemente diurni (Rapaci e veleggiatori) che notturni (Passeriformi). Molte delle specie che potenzialmente potrebbero subire l’impatto della presenza degli impianti eolici sono inserite in Liste Rosse Nazionali o in Direttive europee (Direttiva Uccelli 79/409) e risultano già fortemente minacciate o in declino.
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