Egregio Direttore, non essendo addentro al torbido mondo del giornalismo elbano ma confessando una bulimia mediatica che ormai sconfina nell’autolesionismo cerebrale (leggiamo financo l’elbaduemilo) vorremmo da Lei una spiegazione su quanto sta succedendo sui locali giornali, telematici e non. E’ nota a tutti la Sua frequentazione con gli agenti del Kgb di Legambiente, vediamo anche che il Suo giornale ha stretto consorzio carnale con la nuova Spectre regional-mediatico-ambientale Greenreport, ma notiamo anche che da questo triangolo escono notizie che poi vengono ciucciate, risucchiate, interamente copiate da altri siti, spesso senza che fonte alcuna venga citata. Si guardi, ad esempio, la recente intervista al ringalluzzito Segretario dei Diesse elbani (ma anche l’intero caso TAR-Rio Marina-Bosi) , apparsa su www.greenreport.it, ripresa in tempo reale dal Suo giornale e poi apparsa tal quale sul sito internet di una famosissima televisione locale dell’isola d’Elba e da altri. Da una rapida spulciata a stampa (locale, regionale e nazionale) e pagine internet non mi pare che tale usanza sia nemmeno cosa nuova. Vi è però una stranezza: mentre Elbareport cita sempre il suo parente continentale come fonte (a proposito: siete coniugi, fratelli, cugini o è un Pacs?) gli altri evitano, se non proprio costretti, di citare la/e fonte/i (ad onor del vero non Il Tirreno e La Nazione). La domanda finalmente è questa: c’è un patto interstampa più esteso, un’autorizzazione per far copie conformi degli articoli? Oppure, come dice un malizioso detto, fare il giornalista è sempre meglio che lavorare, e qualcuno lo ha preso un po’ troppo alla lettera? TIRO FISSO Vediamo di risponderle in ordine sparso: circa un patto conclamato o tacito relativo allo stabilirsi di una sorta di "jus copiandi" citiamo il compianto Giovanni Cecchi che ad una domanda di Cesare Bettini del tipo: "Sindaco lei che ne pensa dello sviluppo delle infrastrutture turistiche nell'Elba degli anni '80?" rispose "Betto .. so' un cazzo!", come dire che non lo sappiamo, non ce ne potrebbe fregare di meno e siamo troppo impegnati a tirare avanti questa baracca per preoccuparci se gli altri agiscano correttamente o meno; crediamo comunque che i lettori non siano dei tacchini e che sappiano apprezzare oltre che la qualità e la professionalità l'originalità. Le furbate, come le bugie, hanno le gambe più corte di quelle di Berlusconi (sempre a proposito di furbastri e di bugie). Circa il rapporto con Greenreport che dirle? La cultura libertaria di cui ci siamo nutriti ci farebbe propendere nel definire il nostro legame più che verso un matrimonio o un PACS, in direzione di un libero amore. In ultimo la inviterei in linea generale ad essere più compresivo con la categoria dei pubblici informatori elbani, che sarà pure di scarsa qualità, ma qui davvero chi è senza peccato scagli la prima pietra. Ma li ha visti gli amministratori? E gli imprenditori? E i rappresentanti delle categorie? E i politici? crede davvero che siano mediamente migliori dei gazzettieri che cantano le gesta loro? Abbia quindi un atteggiamento meno severo e più caritatevole, specie nei casi in cui torna "a pippa di cocco" (rende perfettamente l'idea) il messaggio evangelico: "Signore perdona loro, perchè non sanno quello che fanno". P.S. Non ho mai avuto rapporti col KGB, se non ci crede lo chieda a Berlusconi che faccia fare un controllo al suo amico (lui si che era del KGB) Putin
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